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il matrimonio con una cittadina straniera

Sono sposato con una cittadina brasilana, madre di una bambina avuta da una precedente relazione e siamo tutti e tre residenti in Italia. Per cominciare dal principio: siamo usciti dal Brasile con la minore grazie all’autorizzazione di un giudice brasiliano, autorizzazione rilasciata alla conclusione di un regolare processo tenuto il Brasile a novembre 2006. Si è reso necessario l’intervento del giudice in quanto il padre biologico della bambina risulta irreperibile. Siamo entrati in Italia a fine dicembre 2006, io naturalmente senza problemi, loro con un permesso di soggiorno per turismo. Il 3 marzo 2007 ci siamo sposati ed abbiamo fatto tutti i passi necessari per regolarizzare la posizione di mia moglie e della bambina.

Ad oggi hanno il permesso di soggiorno scadente nel 2012, sono iscritte regolarmente all’anagrafe del nostro comune di residenza, la bimba (che ora ha 7 anni) frequenta la scuola e nel frattempo abbiamo avuto un altro (bellissimo) bambino 🙂 A marzo 2009 abbiamo presentato la domanda per l’ottenimento della cittadinanza Italiana, per la quale lo Stato si è preso 2 (dico due… sic!) anni. Nel frattempo mia moglie ha ottenuto la carta d’identità italiana, ha conseguito la patente, la bambina è nel nostro stato di famiglia.
Le mie domande:
1) possiamo uscire con la bambina per andare qualche giorno in vacanza in Europa? (es.: Parigi, Canarie)
2) la cittadinanza passerà automaticamente anche alla bambina?
3) se sì, sarà possibile richiedere anche per lei il passaporto italiano?
4) Una volta ottenuto tutti il passaporto italiano, possiamo andare tranquillamente in Brasile tutti come turisti italiani e riuscirne quindi tranquillamente senza problemi per la bambina?

Per quanto riguarda il permesso di soggiorno di tua moglie, la legge parla chiaro, ovvero ai sensi dell’art. 5 della legge 1992, n. 91, (come novellato dalla legge 2009, n. 94) Il coniuge, straniero o apolide, di cittadino italiano può acquistare la cittadinanza italiana quando, dopo il matrimonio, risieda legalmente da almeno due anni nel territorio della Repubblica, oppure dopo tre anni dalla data del matrimonio se residente all’estero, qualora, al momento dell’adozione del decreto di cui all’articolo 7, comma 1, non sia intervenuto lo scioglimento, l’annullamento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio e non sussista la separazione personale dei coniugi.” Il secondo comme della citata norma prevede poi che I termini di cui al comma 1 sono ridotti della metà in presenza di figli nati o adottati dai coniugi” Ne consegue che nel caso de quo, tua moglie avrebbe avuto diritto a rihiedere la cittadinanza, a partire da un’anno del matrimonio in quanto come emerge dal secondo comma della norma citata il termine di due anni, in presenza di figli si dimezza.

Per quanto riguarda, gli interrogativi che poni sullo status della bimba, l’articolo 14 della citata legge 1992, n. 91 stabilisce che “I figli minori di chi acquista o riacquista la cittadinanza italiana, se convivono con esso, acquistano la cittadinanza italiana [..]”. Tuttavia, nonostante la normativa parli chiaro poi dovrai confrontarti con l’applicazione da parte delle autorità competenti, in questo caso la Prefettura della tua provincia. Lì potrai informarti in modo più specifico anche sulle questioni relative al passaporto.

 

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4 risposte su “il matrimonio con una cittadina straniera”

Io mi sono risposato, dopo una vedovanza in NZ con una Signora Filippina, nelle Filippine,
In 3 mesi ci siamo sposati, questo 3 anni fa, giugno 2010. Nessun problema , e mi hanno dato pure la residenza Fissa, Io ora 71 anni e Lei giovane di ..69. sono pensionato Italiano, costruito casa..in mattoni non di bambu’…Non capisco tuttti sti problem che avete avuto. Io non parlo il tagalog=Filippino, solo Inglese Spagnolo Tedesco . Dimenticavo..e’ la quarta Moglie, 2 divorzi e una vedovanza.. l’ultima moglie.. NeoZelandese=Kiwi. Ciao a tutti
Gerhard Forti

Guarda credo di poterti dire che per la circolazione in U.E. non dovresti avere probemi, al di fuori non so dirti perchè poi bisogna affrontare le tematiche pratiche legate al passaporto e li io non ti posso aiutare ma devi provare ad andare in questura, io ti consiglio di persona e non per telefono.

Guarda, piuttosto che recarmi all'ufficio immigrazione della questura in orario di apertura al pubblico rinuncio al giro ad Euro Disney, con buona pace del divertimento dei miei figli.
Non auguro a nessuno di dover richiedere un permesso di soggiorno in una questura italiana… senza contare poi che noi avevamo alle spalle la forza legale del nostro matrimonio, il fatto che io sono Italiano e la comunicazione chiara ed immediata… cioè per noi in qualche modo è stato semplice, e nonostante ciò è stato un macello.
Grazie ancora
Saluti

Grazie per la risposta;
quando dico che la prefettura si è presa due anni intendo dire dalla data di presentazione della domanda, non dopo quanto tempo dal matrimonio mia moglie aveva diritto a presentarla… cioè: dopo aver aspettato il tempo necessario per poter presentare la domanda e dopo averla presentata ci è stato detto "prima di due anni non telefonate neanche per chiedere informazioni"…
Comunque, polemiche a parte, vorrei ribadirLe solo una domanda (e lo faccio mentre tento di continuo di mettermi in contatto telefonico con l'ufficio stranieri della questura, che non risponde M-A-I neanche durante i 30 minuti al giorno di ricevimento telefonico previsto): crede che con il permesso di soggiorno in regola si possa uscire dall'Italia per andare qualche giorno in un paese della UE?

Tu che cosa ne pensi?

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