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Usucapione di immobile di prorpietà di un parente stretto

Gentile Avv. Solignani,
sono una delle due figlie di una donna di 95 anni.
Mia sorella ha lasciato l’Italia dal 1973 e non è più tornata se non per sporadiche visite.
Dal 1975 ho iniziato a vivere nella casa di proprietà di mia madre, la quale ha vissuto con mio padre in una casa in affitto fino al 1996 e mi ha raggiunto in quell’anno dopo la morte del marito. Dal 1996 a oggi ha dunque vissuto con me, ma non in modo stazionario perchè in questi 15 anni ha trascorso 3+3 anni all’estero, ospite da mia sorella. Anche se a tempo alternato ha dunque trascorso circa 6 anni da mia sorella e circa 9 da me.
Purtroppo dopo l’ultima visita fatta a mia sorella, sia mia madre che io abbiamo deciso di interrompere i rapporti continuati con lei, a causa di un suo irrispettoso comportamento (i rapporti, sia miei che di mia madre, con mia sorella non sono mai stati ottimi).
Dal 2007 mia madre è stata riconosciuta a tutti gli effetti invalida civile e non è purtroppo in grado di redarre un testamento.

Vi scrivo per chiedervi se la mia situazione mi potrebbe consentire in un futuro che spero non sia così immediato di fare richiesta di usucapione per la casa in cui ho vissuto da sola per 21 anni (fino al 1996) e dove mia sorella non ha invece mai abitato. Il mio timore è infatti che mia sorella mi costringa legalmente a vendere la casa per dividere l’ammontare ricavato con lei.
A prescindere dal fatto che queste non sono nemmeno le volontà di mia madre, lo troverei comunque ingiusto, considerati i più di 30 anni ormai in cui vivo qui praticamente da sola e pago spese condominiali regolarmente.

Vi ringrazio anticipatamente per l’aiuto.

In realtà per ottenere la proprietà di un bene per usucapione è necessario, oltre all’utilizzo materiale dello stesso per un certo periodo (detto in termini tecnici corpus possessionis) anche  il c.d. animus possidendi,  ossia la volontà di usare il bene come proprio, non riconoscendo il diritto altrui.

Per questo motivo, ai sensi dell’art. 1144 c.c., gli atti compiuti con la tolleranza del proprietario non possono servire per usucapire un bene. Tra l’altro tale norma viene applicata con più rigidità quando ci si trova di fronte a rapporti tra parenti stretti, in cui è più frequente che vi sia tale tolleranza.

Prima di instaurare una eventule azione di usucapione sarebbe quindi necessario valutare molto attentamente la Vostra situazione in quanto non è detto che ne sussitano i presupposti.

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Di Michele Peri

Avvocato in provincia di Modena.
Appassionato di musica e libri. Già juventino
...e tutto il resto è noia

31 risposte su “Usucapione di immobile di prorpietà di un parente stretto”

Buongiorno Avvocato, Le sarei davvero grato se potesse darmi un parere in merito alla seguente questione riguardante una richiesta di usucapione da parte mia nei confronti dei miei coeredi; premetto che il mio legale di fiducia non è particolarmente esperto in materia di usucapione.
I fatti: da oltre 25 anni possiedo in via esclusiva pacificamente ininterrottamente e pubblicamente dei terreni agricoli. Dato che i miei coeredei hanno intrapreso un’azione legale nei miei confronti per lo scioglimento dei beni caduti in successione dalla morte dei miei genitori e, hanno anche richiesto il riconoscimento dei frutti maurati, ho deciso di avvalermi dell’usucapione nei loro confronti essendo ormai convinto di aver maturato il diritto. Mi restano però alcuni dubbi circa il reale diritto ad usucapire e cioè:
1) oltre al possesso esclusivo e quindi alla coltivazione e manutenzione di detti terreni agricoli, dal 1995 ho presentato ogni anno nessuno escluso, domande ad AGEA per l’ottenimento di premi di natura PAC e devo però dire che come forma di possesso indicavo essere comodatario in quanto AGEA non riconosce l’usucapione come titolo di possesso;
2) nel 2002, i coeredi mi hanno intimato tramite un legale il rilascio di detti terreni (manifestando quindi secondo me ogni mancanza di tolleranza in merito;
3)infine nel 2016 alcuni mesi prima di essere citato in tribunale (a usucapione ormai compiuta come ho realizzato in seguito), non essendo del tutto consapevole di aver maturato il diritto all’usucapione, ho inviato una lettera ai coeredi con la quale li invitavo a dare il loro assenso alla vendita di uno dei terreni impegnandomi a vendere anche i restanti e indicando che tale impegno sarebbe stato valido solo se la vendita si fosse concretizzata.
Dato che so che per interrompere un termine di usucapione serve un atto giuridico e non basta una mera diffida di un legale così, devo supporre che anche la mia lettera ai coeredi non debba avere valore in quanto non è un atto giuridico.
Spero possa darmi un Suo prezioso parere per dissolvere tutti i mei dubbi e, in attesa di riscontro le porgo i miei più cordiali saluti e ringraziamento.
Fernando

Sono questioni da approfondire, le cause di usucapione restano comunque largamente imprevedibili in quanto l’istituto si fonda su situazioni di fatto, con conseguente ampio spazio alla prova testimoniale che per sua natura è una prova abbastanza labile e di esito incerto. Ti consiglio di studiare attentamente ogni aspetto con l’aiuto del tuo avvocato, se non fosse molto esperto della materia valutate di affiancarne un altro.

Buongiorno,
le scrivo per chiederle un consiglio in merito a questa situazione:
Mia mamma, dopo la morte di mio padre, all’epoca 1994 io e i miei fratelli eravamo piccoli (5-9-10 anni) si è trasferita su sollecitazione dei miei nonni nella casa di famiglia, una villetta bifamigliare( piano terra dei miei nonni e piano primo di una sorella di mia mamma e suo marito).
Quando sono venuti a mancare entrambi i mie nonni (2007) l’appartamento al piano terra è passato in proprietà a mia mamma e ai suoi 3 fratelli.
Premesso che mio fratello, si è impegnato ad acquistare con regolare contratto questa unità abitativa, ed aveva già preparato tutte le carte(impostate con un referente della banca) per presentare la richiesta per il mutuo, acquisto che però è saltato in quanto i miei zii proprietari dell’appartamento al primo piano, non vogliono che la casa venga acquistata con un mutuo( il compromesso era già stato firmato dagli altri tre fratelli) hanno deciso che la casa si può vendere solo in blocco unico.
Io volevo sapere se loro hanno la possibilità di avere questa pretesta, possedendo si il 100% dell’appartamento superiore ma solo 1/4 e solo da parte di mia zia, non di suo marito, dell’appartamento sottostante; inoltre sono a chiedere se mia mamma e/o i miei fratelli avremmo qualche possibilità di richiedere l’usucapione sull’appartamento sottostante, in cui viviamo dal 1994.

Grazie mille
Monica

salve, vorrei sapere questo < sono proprietario e residente con mia moglie in una casa che ha ancora il mutuo in corso e sta in fondo patrimoniale,ho il gas intestato a me, ho fatture mie che ho pagato in questi anni per piccoli interventi.in questa mia casa vive mia madre e i miei fratelli anche se non vivendoci ne hanno la residenza,adesso mi stanno chiedendo usocapione, io ne ho tollerato la loro residenza di circa 30 anni,senza avere un contratto e senza percepire niente, tutto gratuitamente ,, come fratello maggiore e figlio. puo il giudice dargli ragione

È impossibile in generale poter prevedere l’esito di una causa, quelle di usucapione sono ancora più imprevedibili del normale, perché si reggono molto su dichiarazioni testimoniali, almeno di solito. Purtroppo non ti posso essere molto utile.

salve volevo chiedere un consiglio vivo da 25 anni nella casa del mio primo fratello visto che con me siamo 10.gli ultimi 8 anni con me cera mia madre accudendola da solo dato che volevano metterla in un istituto poi è deceduta mio fratello potrebbe lasciarmi la casa in uso frutto dato che una delle mie sorelle disse a mio fratello che avrebbe dovuto pensare alla casa e lui le rispose (non ti preoccupare ci ho pensato) x aiutarmi nel migliore dei modi cosa potrebbe fare mio fratello dato che è l’unico che si preoccupa di me mi chiama tutti i giorni. lui non è sposato ne figli io sono invalido al 100×100.qui risulta residente anche un altro fratello ma non ci vive.lo so che è un po vaga come domanda.grazie

Buongiorno, i miei genitori vivono dal 1979 nella casa di mio nonno materno. Dal 1983 non pagano affitto ma coprono tutte le spese, bollette ecc. Inoltre si prendono cura della casa e del giardino. Mio nonno ora vorrebbe vendere questa casa. La mia domanda è : può farlo? Non è passata per usucapione di diritto ai miei genitori? Ovviamente loro accetterebbero ma almeno con in cambio i soldi per un appartamento dove vivere. Grazie

buongiorno volevo cortesemente un’informazione siamo 6 figli mio padre ha costruito una casa al mare , dove e’ nato …purtroppo e’ deceduto prima di terminare la casa, noi figli abbiamo terminato la costruzione, dopo 10 anni e’ deceduta anche mia madre e la casa e’ stata lasciata a noi figli… durante l’anno usufruiamo la casa nel periodo estivo tra cui solo io ho pagato e pago tutt’ora le bollette e ho pagato i vari condoni fiscali le modifiche e ristrutturazioni della casa. durante i periodo in cui non ci siamo parlo dei mesi invernali lascio le chiavi ad un amico per controllare che tutto vada bene e per ripagarlo lascio che la usi nei mesi di giugno e luglio per le ferie,ad agosto andiamo noi come ogni anno a passare le ferie estive dato che noi abitiamo a milano e la casa e’ a taranto… ho dato un compito al mio amico se mi sistemava alcune cose della casa sempre pagando di tasca mia. so che ora sta facendo causa per avere la casa come usocapione dato che sono 20 anni che lascio che usi la casa per le ferie dato che abita a taranto.. puo’ fare una richesta del genere ? come devo comportarmi? la ringrazio.. cordiali saluti

È una domanda assolutamente senza senso, specialmente in materia di usucapione non si può prescindere da un esame dettagliato della situazione di fatto e di diritto per poter dire qualsiasi cosa. Mi dispiace.

Buongiorno , vivo dal 1987 nella casa paterna dopo che mio padre è deceduto nel 1982 , mia madre vive al piano primo . La proprieità era cointestata con mia madre ed altri due fratelli fino al 2008 , quando uno dei tre fratelli è subentrato alla mia quota di proprietà . Ci vivo esclusivamente io con la mia famiglia ancora a tuttoggi . La proprietà , quando purtroppo nostra madre ci lascerà , resta mia ?

Ho un caro amico che risiede da sempre nella casa familiare pur avendo trascorso 20 anni all’estero. Dal 2000 risiede stabilmente nell’appartamento prima per 10 anni con la madre poi con la convivente.Ora la madre invalida e’ stata riportata dalle sorelle nella casa con una badante, contestualmente il mio amico ha provveduto ad aggiungerla sul suo stato di famiglia. Con la scusa che la madre risiede nella casa le sorelle spadroneggiano non solo presentandosi a tutte le ore del giorno, avendo ognuna di loro copia delle chiavi,rivoluzionando usi e portando mobili ed elettrodomestici comprandoli coi soldi della madre.Questo perché detengono bancomat e libretti di assegni avendo depositato la firma in banca.
Ora non contente stanno cercando in tutti i modi di mandare fuori di casa. Come puo’ difendersi il mio amico? GRAZIE

Buon giorno, avrei una domanda da rivolgerLe: vivo da 30 anni in una casa di proprietà di mia nonna. Lei è accudita da uno zio xchè senile. Nn c è mutuo ne contratto al quale sottostare da parte mia. Ho pero ultimato da poco dei lavori. L’immobile potrebbe essere usucapibile, o la mia situazione rientra nei casi di mera tolleranza, previsti dall’art. 1144? Inoltre, questo zio potrebbe vantare qualche diritto sulla casa e cacciarmi, usando come pretesto il fatto ke accudisce mia nonna? La ringrazio x l’attenzione, spero possa aiutarmi.

Difficile dirlo senza avere studiato nei minimi particolari la situazione, le differenze come intuisci tu tra atti di tolleranza e possesso sono abbastanza sottili. Sti consiglio vista l’importanza dei valori in ballo di acquistare una consulenza da un avvocato in cui approfondire adeguatamente la materia.

Buonasera Dr Solignani.
Nostro Zio era proprietario una casa nel nostro paese di nascita, nella quale non ha mai voluto abitarci perché preferiva stare in quella dei genitori, cioè nostri nonni..
Nostro fratello è andato a vivere nel nostro paese di nascita, chiedendo quindi di poterci abitare, ovviamente lo Zio era felice di avere un nipote, nel vivere nella sua casa, gratuitamente. Questo è avvenuto nell’anno 1989, quindi oltre 20 anni. Ovviamente nostro fratello si è preso carico delle spese di ammodernamento e bollette in genere.
Nostro Zio è venuto a mancare circa 1 anno fa. Nostra Madre ha dovuto fare la successione, per cui ora è legittima proprietaria. Nostro fratello, ha aspettato che venisse a mancare lo Zio ed ha già fatto richiesta presso il Tribunale Civile di Oristano, citando nostra Madre per usucapione.
Cortesemente, potrebbe farci sapere se può ottenerla con questi presupposti. Ovviamente nostra Madre e gli altri fratelli non vogliono che sia solo lui a beneficiare dell’immobile. Anche perché nostro Zio disse sempre; Siete 7 nipoti e a tutti e 7 va la casa.
Anticipatamente la ringrazio.

Cordiali Saluti
Rinaldo e Fratelli.

Ringrazio della stima che mi mostri, ma è assolutamente impossibile predire come possa andare a finire una causa di usucapione, specialmente appena iniziata e dove non è ancora stata fatta l’istruttoria. Capisco bene le tue e le vostre ragioni, ma allo stato non vi rimane che incaricare un legale di fiducia ben preparato sulla materia e collaborare con lo stesso per allestire una buona difesa.

gent. Dott. Solignani, le vorrei porre una domanda riguardo il diritto dell’usucapione per un appartamento rimasto hai 5 figli dopo la morte dei genitori.
Io, l’ultimo dei figli ho sempre vissuto in quella casa, mantenendo sempre la residenza e contribuendo al mantenimento della stessa. Ventuno anni fa, nel 1992 mio padre morì dopo una lunga malattia e come spesso accade, tutti si sono tenuti lontano dai guai che la malattia ha portato, così prima mio padre e poi mia madre, li ho assistiti amorevolmente fino alla fine. I miei 4 fratelli sono tutti sposati con reddito e casa di proprietà, mentre io non ho un lavoro fisso e cerco a fasi alterne di sbarcare il lunario lavorando onestamente e cercando di pagare tasse e utenze con regolarità, adesso ho perso il lavoro e sono senza neanche reddito. Da qualche giorno i miei tre dei miei fratelli rivendicano il diritto alla casa, dicendomi che si deve vendere e che non gli importa quale fine io possa fare, invece il terzo di essi, è disponibile a qualsiasi soluzione pur di aiutarmi, mi è sempre stato vicino e quando può cerca di aiutarmi. Cosa posso fare per rivendicare il mio diritto a vivere in questa casa, considerata la situazione e l’usucapione in questo caso si può applicare visto che mi sono sempre occupato di questa casa, ci ho praticamente sempre vissuto e solo adesso, dopo 21 anni i miei tre fratelli rivendicano il diritto alla vendita dell’immobile?

L’usucapione non é un istituto facile, bisogna studiare con estrema precisione la situazione concreta per poter dire se ci può essere o meno, ti consiglierei di acquistare una seduta o consulenza da un avvocato, anche se comunque ho l’impressione che la cosa migliore sia trovare un accordo negoziando il più possibile.

Buona sera, Signor Solignani.
La domanda che le faccio è la seguente : l’Usocapione sugli immobili è stato modificato sino ad oggi oppure è rimasto invariato(….e cioè che per acquisire un bene si deve essere in possesso dei requisiti già noti) ???
Attendo una risposta e nell’attesa La saluto e La ringrazio anticipatamente.
Cordiali Saluti .

Rispetto a quando? In generale, non sono a conoscenza di modifiche *recenti* alla disciplina generale dell’usucapione, ma le domande generiche come questa non hanno mai molto senso bisogna vedere il caso concreto, per vedere innanzitutto se si tratta davvero di usucapione o se comunque non sia applicabile qualche disposizione particolare.

grazie mille però il fatto che le carte del l’atto di vendita c’è la mia figlia e non mela vuole dare ,,,,,e penso che per chiedere una coppia mi ci vuole una barca di soldi e non so se poi posso richiederla io…..

salve scusate il disturbo io vorrei sapere cosa debbo fare per “Usucapione ,sono una donna di 84 anni e mio marito 72 dove abitiamo il vero proprietario la messa in vendita io con mio marito abiamo deciso di comprare la casa ma nel momento del compavendita dal notaio ci sono stati dei problemi e cosi per comprare la casa abbiamo dovuto fare in testare il roggito ad una mia figlia con il marito però la casa labbiamo pagata tutta io e mio marito in fatti sul foglio del pagamento della casa c’è scritto il nome di loro ma c’è anche scritto provisorio xchè dopo finito il pagamento dovevano fare una finta vendita cosi la chiamo io ma ora mia figlia nn vuole farla più e io nn ho nulla in mano a tutto lei io ho solo un foglio del vecchio propretario che dice che la casa andava a me ,,,,,,,cosa posso fare questa casa è stata comprata 30 anni fa ……….grazie mille

Buongiorno e complimenti per essere così brava a usare internet. Purtroppo, per capire cosa si può dire del tuo caso bisognerebbe vedere le carte, in primo luogo l’atto di vendita. Se questa cosa ti preoccupa molto, ti consiglio di incaricare un avvocato.

Se morto il bis-nonno lascia case e terreni a i suoi figli, e dopo molti anni, questi beni indivisi, vengono trovati trascritti al catasto come di propietà dei soli nipoti figli di uno degli eredi (figli del bis-nonno).
E dopo aver chiesto spiegazioni, loro affermano che le propietà erano solo intestate al loro padre, che fare???
Se si sa che nemmeno l'atto dispositivo dell'uso capione è stato fatto, si può fare una causa di accertamento, per vedere riconoscita la propia quota di possesso, ed eventualmente proporre causa di riduzione di eredità??
Non esiste la possibilità che loro chiedanoo la prescrizione, o meglio che sia intervenuto l'usucapione???
Abbiamo chiesto spiegazioni ma loro negano il nostro diritto,
nonostante al pubblico registro immobiliare nostra madre era coerede proindiviso?

Grazie!!!

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