Pubblichiamo di seguito una nota diffusa da Anvag, associazione di cui facciamo parte, testa a promuovere una campagna per l’estensione dell’applicabilità del patrocinio a spese dello Stato ad ulteriori fasce di popolazione. Nel farlo, non rinunciamo a ricordare che oggi una famiglia può porsi sotto una discreta tutela giudiziaria con una spesa di soli 38,50€/anno.
L’ ” A.N.V.A.G. – Associazione Nazionale Volontari Avvocati per il Gratuito Patrocinio e la difesa dei non abbienti “ è una libera associazione di avvocati che costituisce la più importante “rete” nazionale di professionisti impegnati quotidianamente nella difesa dei diritti dei più bisognosi attraverso l’istituto – premessa la severità nell’esame delle richieste – del “Patrocinio a spese dello Stato”, beneficio che la legge riconosce a coloro che abbiano un reddito imponibile, risultante dall’ultima dichiarazione, non superiore ad € 10.628,16.
L’assistenza ai non abbienti inizia con le prime informazioni su come avvalersi dei benefici della legge con un primo contatto che avviene principalmente on-line ma anche via posta ordinaria, via fax ovvero telefonica (seguita necessariamente da comunicazione scritta essendo comunque necessaria l’autodichiarazione circa il reddito prodotto).
Tuttavia, l’attuale situazione di crisi economica, unita ad una crescente “precarizzazione” del lavoro, sta causando grave disagio anche in quelle fasce sociali (c.d. “nuovi poveri”) che necessitano di assistenza legale ma , non rientrando nel limite di reddito, sono escluse dal beneficio del gratuito patrocinio.
L’ A.N.V.A.G. promuove, quindi, una campagna nazionale per assicurare l’ assistenza legale (civile, penale, amministrativa e tributaria) applicando tariffe in linea con i principi dettati dalla Legge n. 248 /2006 (c.d. “Legge Bersani” sulle liberalizzazioni) e con quanto previsto dalla Direttiva Europea sul c.d. “aiuto parziale”, sempre garantendo la più rigorosa professionalità, in favore dei soggetti rientranti nelle seguenti categorie:
– lavoratori in cassa integrazione;
– lavoratori con contratti “part-time”;
– lavoratori con contratti a termine;
– lavoratori con contratti a progetto;
– lavoratori senza “welfare”;
– lavoratori “free lance”;
– famiglie monoreddito con figli a carico e, comunque, tutti coloro che si trovino in una
situazione di difficoltà economica.
Per maggiori informazioni : www.anvag.it