Sono un accomandante in una sas composta da 2 persone oltre ad essere lavoratore subordinato, l’amministratore e socio accomandatario in 6 anni di attività non mi ha mai comunicato gli utili e ce ne sono tanti oltre a nn aver mai diviso dicendomi che nn c’erano utili da dividere poi tramite ilmio legale abbiamo visto con il possesso delle scritture contabili che gli utili ci stavano e che erano anche stati divisi ma mai consegnati e mai comunicati,poi abbiamo visto la mia posizione all’inps e questa nn era veritiera in quanto ero stato inquadrato per un breve periodo di tempo e come collaboratore occasionale(mai firmato una busta paga o prestazione)e al’inps e stata anche comunicata una residenza falsa praticamente la sua.adesso lui vuole dimostrare tramite fatture di consegna da me firmate però nn sono state allegati gli ordini d’acquisto firmati da lui che facevo parte dell’amministrazione e quindi perdere la mia posizione di accomandante e inoltre ci sono fatture firmate di merce comprate dirrettamente da me ma sotto la sua direzione.inoltre ho trovato un libro nero che ho fotocopiato di merce che lui acquistava a nero e vendeva a nero adesso lui tramite testimoni vuole contestare l’atto costitutivo della società dicendo che esistono accordi verbali( mai presi) diversi fatti davanti a persone che appena conosco e vuole dimostrare sempre davantio a questi che l’utile e stato diviso per contanti e per cassa….il giudice può credere a questa barzeletta?racconatata da testimoni falsi e questi cosa rischiano testimoniando il falso e contestando le prove documentate da noi presentate?
Per quanto riguarda i notevoli sopprusi consumatisi da parte del tuo socio a tuo danno non ti resta che tutelare i tuoi interessi in via giudiziale come peraltro mi sembra tu abbia già fatto. In tale luogo potrai cercare di dimostrare la tua estraneità all’amministrazione della società in oggetto e comunque che tutte le attività che hai svolto per essa non sono idonee a farti perdere la qualifica di socio accomandante. Inoltre, potrai anche chiedere il risarcimento dei danni patiti, nei momenti diversi del rapporto con la società in oggetto, ovvero prima come dipendente per quanto riguarda gli aspetti previdenziali e poi come socio per quanto riguarda gli utili.
Per quanto riguarda l’evenienza in base alla quale il tuo socio si sarebbe procurato dei testimoni falsi, questi se ritenuti tali, rischierebbero di essere imputati tra gli altri, per il reato di Falsa testimonianza ex art. 372 c.p., in base al quale “Chiunque, deponendo come testimone innanzi all’Autorità giudiziaria, afferma il falso o nega il vero, ovvero tace, in tutto o in parte ciò che sa intorno ai fatti sui quali è interrogato, è punito con la reclusione da due a sei anni.” Infatti, l’art 256 c.p.c. stabilisce che se “[..] se vi è fondato sospetto che egli non abbia detto laverità o sia stato reticente, il giudice istruttore lo denuncia al Pubblico Ministero, al quale trasmette copia del processo verbale.”