Gentile studio legale “Solignani, Massa e altri”, sono stata accusata di rapina aggravata,perchè mi sono ri-appropiata di un oggetto che mi era stato rubato il giorno precedente. Mi sono rivolta ad un avvocato,chiedendo il patrocinio gratuito,dato che il reddito della mia famiglia( vivo con mia madre e mio fratello) è di molto inferiore ad euro 10.628,16. Inizialmente restio,dopo mia insistenza mi fa compilare regolare domanda per chiedere il gratuito patrocinio e allego i documenti necessari.Questo accadeva a gennaio. Alcuni giorni fa si è conclusa la mia causa, sono stata pienamente assolta perchè il fatto non sussiste. Al momento di congedarmi dal mio avvocato, egli mi comunica che la mia richiesta di gratuito patrocinio non è stata accettata. Chiedo ulteriori informazioni,dato che il mio reddito è davvero basso. Lui mi risponde chiedendomi se in famiglia possediamo patrimoni,come casa o terreni, perchè fanno cumulo. In effetti gli rispondo che mia madre possiede una casa di proprietà. Gli chiedo inoltre perchè a me non è giunta comunicazione che la pratica non mi è stata accettata, mi risponde dicendomi che la guardia di finanza ha fatto i controlli relativi e ha mandato tutto in cancelleria, per questo a me non è arrivato niente. A voi chiedo se è corretto che nel gratuito patrocinio fa cumulo anche la casa di proprietà,(l’ammissione al beneficio non è legata esclusivamente a parametri reddituali??) e come posso fare ( dove andare) per sapere se effettivamente il mio avvocato ha inoltrato la mia domanda o come temo essa non sia mai arrivata a destinazione!! Inoltre nel caso dovessi scoprire che l’avvocato non ha fatto domanda ed io ho i requisiti per ottenere il beneficio, posso adesso fare ugualmente domanda,dato che ormai la causa è finita??
Essere proprietari di un immobile non significa certo produrre reddito. In particolare se in quell’immobile si abita.
Il discorso cambia se l’immobile di proprietà viene concesso in locazione e quindi verso corresponsione di un canone. In questo caso i canoni percepiti concorrono alla formazione del reddito.
Venendo alla domanda ralativa alla tracciabilità della domanda di ammissione al patrocinio gratuito la prima cosa da fare è chiedere conferma della ricezione dell’istanza al consiglio dell’ordine degli avvocati a cui ti sei rivolta. E se la domanda è stata effettivamente ricevuta sentire cosa è successo in seguito (in particolare chiedere una copia della delibera che ha rigettato la domanda e poi mostrarla a un legale).
Sull’ultima domanda: ormai la causa è finita e non è più possibile chiedere il gratuito patrocinio per il passato. Immagino lo faresti per non pagare il tuo avvocato, ma ciò purtroppo non è possibile.
3 risposte su “La casa di proprietà concorre a formare reddito per l’ammissione al patrocinio gratuito?”
Vero è che l avvocato si deve pagare ma è anche vero che se si ha diritto al gratuito patrocinio e quest ultimo non lo ha inoltrato ed è iscritto si può fare un esposto all’ ordine degli avvocati. NESSUNO È IMMUNE ALLA LEGGE
Sicuro, anche se bisognerebbe capire meglio come sono andati i fatti.
Nel penale la istanza di patrocinio a spese dello stato va indirizzata al giudice.
Rinvio a "il patrocinio a spese dello stato in 15 domande"
sub http://www.giuristidemocratici.it/post/2003030617….
Nicola Canestrini
avvocato