Ho di recente scoperto che mio marito, con il quale siamo in causa giudiziaria per la separazione, tiene regolarmente un blog in cui mi diffama apertamente, nonchè confessa i suoi numerosi tradimenti avvenuti durante il matrimonio. Nel blog non vengono fatti nomi (mi chiama “la tro*a”) ed è di fatto un blog anonimo in cui lui stesso usa uno pseudonimo, ma so per certo che si tratta di lui per cose e fatti riportati e per testimonianza di persone che leggono tale blog. E’ possibile utilizzare questo blog come prova in tribunale per provare i suoi tradimenti, e per citarlo per diffamazione?
Per quanto riguarda il discorso della prova, sicuramente puoi utilizzare questi documenti, stampando le schermate, in Tribunale, al fine di comprovare la violazione dell’obbligo di fedeltà da parte di tuo marito durante il matrimonio. Attenzione, tuttavia a due aspetti. Innanzitutto, occorre che questa documentazione abbia un contenuto tale che, nonostante l’utilizzo di pseudonimi o riferimenti poco edificanti, sia sicuramente riconducibile a te e a tuo marito, quindi la dovrai accompagnare con altre prove atte a stabilire il collegamento tra quello che è scritto in questo blog, che potrebbe in teoria essere di chiunque, e la vostra situazione concreta. In secondo luogo, la dimostrazione in Tribunale della violazione dell’obbligo di fedeltà può servire solo a determinare l’addebito della separazione e la cosa peraltro non è automatica dal momento che non in tutti i casi in cui un coniuge ha commesso adulterio si determina l’addebito della separazione, dal momento che occorre valutare se tale violazione abbia determinato in modo causale la violazione dell’unità coniugale. Se i tradimenti di tuo marito, insomma, sono ciò che ha condotto alla vostra separazione, può darsi che il giudice pronunci l’addebito, in caso contrario può darsi che non lo pronunci. L’addebito ha come conseguenza che tuo marito non potrebbe richiedere un mantenimento da parte tua, quindi valuta tu se è una cosa che può avere una rilevanza pratica nel tuo caso.
Per quanto riguarda il discorso, invece, del reato e della possibile denuncia per diffamazione, il primo presupposto è che sia possibile accertare con certezza che l’autore del blog è tuo marito e che tu sei la persona diffamata. Se, peraltro, questo accertamento è una cosa che si può raggiungere solo con prove specifiche non a disposizione di tutti, il reato potrebbe essere di ingiuria e non anche di diffamazione, dal momento che, se tu non sei identificabile come la persona cui si fa riferimento nel blog da parte dei lettori dello stesso, è il tuo onore e il tuo decoro ad essere ferito, dal momento che tu sai che tuo marito sta parlando di te, ma non anche la tua reputazione. Nel caso ci siano i presupposti, puoi presentare una denuncia querela, il giudice competente è probabilmente il Tribunale ordinario e non il giudice di pace visto che le offese sono state perpetrate con mezzi assimilabili alla stampa quanto alla loro potenzialità diffusiva.
Di problemi come questo, parlo anche nel mio libro in materia di separazione, divorzio e famiglia in generale, su cui puoi trovare maggiori informazioni a questa pagina. Il libro uscirà nell’autunno del 2010 per Vallardi: puoi compilare questo form per essere avvertito, senza impegno, via mail quando sarà disponibile per l’acquisto. È possibile anche dare un’occhiata al sommario, per rendersi conto degli argomenti effettivamente affrontati. Non sappiamo ancora se, come speriamo, il libro sarà disponibile in formato ebook: se lo sarà, mandaremo una nuova mail a tutti gli iscritti.