Convivo da 4 anni con un uomo di 47 anni e abbiamo una bambina di 9 mesi. Il suo carattere si era già manifestato sin dall’inizio, ma io innamorata lasciavo correre. Con il tempo si è rivelato davvero duro vivere con lui. Dal test di gravidanza ha iniziato a manifestare la sua “rabbia nei miei confronti” e non mi prolungo in questa sede di tutte le vessazioni che subisco a tutt’oggi. Ora le pongo la domanda: per andare via portando, naturalmente, con me la bambina come devo agire? Andrei dai miei genitori, che sanno tutto ciò che accade.
Prima di prendere una decisione di questo genere, specialmente con una bambina così piccolo, permettimi di suggerti di tentare almeno un percorso di mediazione familiare; naturalmente, il tuo compagno deve essere d’accordo, altrimenti non ha senso nemmeno iniziarlo.
Se, comunque, questa strada non la vuoi o non la puoi percorrere, siccome non siete coniugati non c’è tra voi l’obbligo di coabitazione e, sotto questo punto di vista, non hai particolari doveri legati alla residenza che, tuttavia, potrebbero manifestarsi come proiezione della potestà che il tuo compagno, quale padre della piccola, ha nei suoi confronti. La cosa migliore sarebbe presentare un ricorso presso il Tribunale dei minorenni per regolamentare la cessazione della convivenza, lasciando la casa familiare solo dopo aver depositato il ricorso. Non potendo, o non volendo, attendere il deposito del ricorso, l’unica è lasciare la casa coniugale, inviando però il giorno stesso o al massimo il giorno successivo una comunicazione per racc. a/r al tuo compagno in cui indichi il tuo nuovo domicilio e manifesti la disponibilità alle visite per la bambina. Fatto questo, comunque, rimane necessario far normare, cioè regolamentare, tutta la situazione al Tribunale dei minorenni competente.
Per ulteriori dettagli, ti rimando alla nostra scheda pratica e alle parti relative alla convivenza del mio libro.
2 risposte su “come andarsene dalla casa familiare dopo la fine di una convivenza”
mi scusi allora nn si deve comunicare prima verbalmente?
o magari dopo una sua sfuriata?
e la disponibilità nel vedere il minore, ci sono degli orari o c si vede piombare a qualsiasi ora il padre che vuole vedere il figlio/a?
Grazie
Certo, lo puoi comunicare anche verbalmente, la cosa importante è che lo fai anche per iscritto.
Per la disponibilità a vedere il minore di solito si mette «previo cenno telefonico»; questa naturalmente è solo una prima lettera, poi si possono prendere degli accordi più precisi, ma in prima battuta è importante dare una disponibilità, anche se generica.
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cordialmente,
tiziano solignani, da iMac /tiziano-solignani/
~ il mio libro: /libri/guida-alla-separazione-e-al-divorzio/