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cosa pensare oggi della riforma della mediaconciliazione

Sulla mediaconciliazione, devo dire, dopo adeguata riflessione, che penso che varrebbe la pena di provare. Diciamo che sono passato dalla mia consueta neutralità indolente, ma costruttiva, ad una maggiore curiosità ed apertura al fenomeno.

In fin dei conti, la nostra funzione come legali, nonostante il nome, non è quella di applicare la legge a tutti i costi, ma di risolvere i conflitti e oggigiorno come non mai la legge e il diritto mostrano tutti i loro limiti come criteri di riferimento effettivamente «sentiti» dalla comunità sociale come riferimenti per la composizione delle vertenze.

Tutto ciò, tuttavia, richiede che la conciliazione sia fatta seriamente, con convinzione, coerenza, costanza, metodo. Cosa che oramai non credo possa avvenire. Probabilmente il legislatore ha sbagliato metodo, ha voluto porre in carico ai legali l’onere di convincere la società della bontà della mediaconciliazione, mentre invece avrebbe dovuto, più modestamente, iniziare col convincere la categoria che si occupa professionalmente di conflitti della bontà dello strumento, affinchè potessimo poi noi farlo penetrare nella società, caso dopo caso.

Invece, il nostro bel Parlamento ha scelto una strada non certo «conciliativa», e nemmeno dolce, per convincerci. Praticamente ci ha detto: se non concionate i vostri clienti sulla bontà della mediaconciliazione, i vostri contratti con loro sono nulli e così non vi prendete nemmeno paga, magari dopo aver lavorato per molti anni, tiè.

La risposta non poteva non essere un corale e sonoro «vaffanculo» di categoria. D’altra parte è umano, specialmente nei confronti di chi predica di introdurre strumenti di negoziazione e poi pretende di farlo con la clava, come se una moglie prendesse a mazzate un marito solo perchè non parla con lei…

Allo stato, insomma, credo che ci siano tutte le premesse perchè quel poco di buono che la riforma avrebbe sicuramente potuto apportare si disperda e non si realizzi mai, si assista alle solite buffonate che si verificano quando si fanno le cose con approssimazione, impreparazione, pressapochismo e mancanza di vera convinzione, all’italiana insomma, fino a che, magari, si troverà un sistema per convivere formalmente con la riforma disapplicandola o facendole fare la fine invece del rito societario.

Staremo a vedere, il divertimento come al solito non mancherà. Buon fine settimana a tutti!

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

5 risposte su “cosa pensare oggi della riforma della mediaconciliazione”

Decisamente contrario. Serve solo nella mia fattispecie a far prendere tempo all'opponente al mio decreto, al quale il nostro legale aveva proposto vari incontri stragiudiziali che ha sempre rifiutato. A prescindere dai costi e a da tutti gli altri aspetti sballati e anticostituzionali. Tra l'altro chiunque, anche non avvocato, può fare il conciliatore. In UK e USA le cose vanno ben diversamente. E l'aspetto della parità di trattamento tra attore e convenuto va a farsi friggere. ecc.

Caro Tiziano,
mi trovo perfettamente d'accordo con la tua analisi.
Lo strumento in sé potrebbe anche essere buono … io sono un po' scettico, ma sono proprio i tempi ed i modi scelti per appiopparcelo che sono indigeribili.
La mediaconciliazione è vista solo come escamotage (inutile) per defatigare il contenzioso, quando invece nasce con ben altri scopi.
Che dire: vedremo.

Già. Ho scritto proprio adesso un commento in materia, che puoi leggere qui, a seguito di un intervento del nostro collega Andrea Buti, come sai grande sponsor della mediazione… http://goo.gl/AaKUy

Chissà, forse noi avvocati, nonostante la bassa considerazione di cui godiamo, riusciremo ancora una volta ad essere superiori sia alla società sia ai governanti e a far, nonostante tutto, quadrare il cerchio, mettendoci come al solito la nostra disponibilità, il nostro buon senso e il nostro lavoro di tutti i giorni.

Non tutti sicuramente lo faranno, ma io, che sono da sempre convinto che i problemi debbano essere trasformati in opportunità, penso si debba andare in questa direzione.

–?cordialmente,

tiziano solignani, da ? Mac http://bit.ly/gdi2ZX, http://bit.ly/gwjT6c, http://bit.ly/ie8rvv

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