Sono separata da un anno circa e mia figlia undicenne dal primo momento ha sempre espresso la volontà di non andare dal padre anche se inizialmente sotto mio incitamento ci è andata. Mi sono rivolta al servizio di tutela minori che dopo avere portato a termine il loro compito hanno redatto una relazione alquanto negativa per entrambi i genitori ma in modo particolare nei miei confronti. Premetto che c’è l’intenzione di trasferirmi da sondrio a napoli cosa chiesta sia al giudice in quanto mio marito ha nettamente rifiutato, che sottolineata più volte ai servizi di tutela, i quali di tutta risposta hanno scritto nella relazione che ora non è assolutamente il caso trasferire la ragazza in altro luogo, anche se sanno benissimo che mia figlia esprime questo desiderio già da tempo! Cosa posso fare? Intanto io essendo insegnante ho anche presentato domanda di trasferimento a Napoli poichè sia l’ass.sociale che la psicologa non mi hanno mai espresso la loro intenzione di non lasciare che questo accadesse, anzi si sono mostrate alquanto accondiscendenti, infatti non riesco a capire la relazione conclusiva da loro redatta. Intanto mia figlia anela fortemente a trasferisi con me a Napoli in quanto ci sono tutti i miei familiari ma anche quelli del mio ex. Questa sarà l’ennesima delusione per la ragazza…. Devo aspettare che la ragazza compia 12 anni per farla ascoltare dal giudice il quale ad oggi non ha voluto ascoltarla….Premetto che sono assistita da un avvocato.
È evidente che tua figlia non può valutare da sola, a undici anni, se sia un bene o meno frequentare il padre, per cui hai fatto bene a fargliela andare anche contro la sua volontà e a rispettare il provvedimento che regola la separazione. Per quanto riguarda il trasferimento, come abbiamo detto molte altre volte, deve essere autorizzato dal Magistrato, cosa che avverrà se saprai presentargli un progetto adeguato di sistemazione e vita per tua figlia su Napoli che sia migliorativo rispetto alla situazione di Sondrio.
Ora io non so nè posso sapere che contenuti abbia la relazione dei servizi sociali, nè perchè sia così negativa, ma è su quella che devi lavorare e comunque è quella da cui devi partire, perchè i giudici ascoltano molto gli esponenti dei servizi quando c’è di mezzo un minore.
Per quanto riguarda l’audizione di tua figlia, una bambina undicenne può essere benissimo sentita, tant’è vero che in molti Tribunali vengono sentiti anche bambini molto più piccoli, probabilmente il giudice ha ritenuto ininfluente quello che la bambina avrebbe potuto riportare, in sede di audizione la piccola può esprimere semplicemente una sua preferenza o desiderio, ma il Magistrato non è certamente obbligato a darvi corso ma deve valutare se quello che una bambina di undici anni ritiene conforme al suo interesse lo sia veramente. In conclusione, a mio giudizio sbagli a focalizzare le tue speranze sul fatto che tua figlia possa essere sentita e dichiarare finalmente in tribunale la sua attrazione verso la città partenopea: è più importante la definizione di un progetto adeguato di vita dopo la crisi della famiglia da parte tua, come abbiamo detto prima.