sono sposata da circa 30 anni, io e mio marito abbiamo sempre fatto una vita umile e senza svarzi, verso l’inizio del 2009 mi sono accorta che c’era qualcosa che non andava, lui faceva dei prelievi in banca senza motivo e sempre più frequenti, ho indagato un pò e ho scoperto che aveva una storia con una mia amica, a quel punto sono andata in banca e ho portato via dal conto il 40% dei soldi, per tutta risposta lui dopo circa 5 mesi è andato via di casa per vivere con lei e mi ha chiesto la separazione consensuale che ho rifiutato facendola con addebito, ora a distanza di più di un anno lui cita in tribunale delle persone dove vado a dare una mano saltuariamente dichiarando che mi danno 1700 euro mensili invece io non arrivo neppure a 500 euro mensili, poi vuole a tutti i costi vendere la casa coniugale e minaccia che se non acconsento alla vendita il tribunale la farà valutare e “svendere” ora vorrei chiederle: può dichiarare il falso così spudoratamente? se le persone che ha chiamato in tribunale non si presentano che succede? può obbligarmi a vendere la casa? e se il tribunale la dovesse far valutare e quindi stabilire un prezzo sicuramente più basso del suo posso acquistare la sua metà? Le preciso che non abbiamo figli anche se lui si è preso in carico i figli dell’amante, tutti e due maggiorenni. vorrei chiederle l’ultima cosa visto che è stato lui ad andare via di casa è vero che non posso cambiare la serratura e che lui essendo comunque proprieario al 50% può entrare quando vuole? ( lo fa molto spesso e in qualsiasi ora)
Con le tue numerose domande ho l’impressione – naturalmente posso sbagliarmi – che tu non faccia altro che girare intorno al tuo problema di fondo.
Facciamo un passo indietro: come mai non hai accettato la separazione consensuale? Per avere – e peraltro non è nemmeno detto che riuscirai ad ottenerla – una pronuncia di addebito a carico di tuo marito che a te servirà a molto poco e non risolverà nessun problema concreto? Forse è il caso di rivedere per prima cosa questa decisione e valutare se trasformare il procedimento giudiziale attualmente in essere in una soluzione consensuale, cosa che ti consentirebbe di risolvere tutti i problemi che hai attualmente e definire una volta per tutte le crisi della famiglia.
Per consensualizzare il conflitto come al solito potrebbero essere molto utili anche sedute di mediazione, che dunque ti consiglio caldamente, sempre che ci sia la possibilità di seguirle.
Per il resto, se sei in corso di separazione giudiziale tutte le questioni che incontri è bene che le discuti e le valuti con il tuo avvocato, che conosce il tuo caso meglio di qualsiasi altro: ad esempio a me chiedi indicazioni su cosa meglio fare della casa, ma io non so nemmeno che situazione proprietaria abbia la casa stessa cioè se tua, di entrambi, di tuo marito, in proprietà o altro…
Per ulteriori dettagli e approfondimento, rimando al mio libro e alla nostra scheda pratica sulla separazione.