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Quando il problema è lo scaldabagno

salve..sono uno studente universitario da poco trasferitosi in un appartamento con altri tre ragazzi.    Vado al dunque,sto avendo dei problemi con i miei coinquilini nella divisione della bolletta.Pomo della discordia è il mio bagno privato con conseguente scaldabagno. mi spiego; la camera compresa di WC”con scaldabagno di 40 L ” mi è stata concessa dal locatario ad costo mensile 250€ mentre gli altri inquilini pagano 200€ e si dividono  un bagno “con scaldabagno di 110 L “ . Loro tre concordano però nel fatto che il mio scaldabagno sia una spesa in più e che quindi io debba pagare il doppio rispetto a loro,cosa che io non ritengo per niente giusta in quanto  per usufruire di questo servizio già pago ben 50€ in più rispetto a loro!!mi potete aiutare?io per andare incontro alla loro richieste ho deciso di mettere un timer al mio scaldabagno in modo che si accenda solo dalle 4 alle 7 di mattina(fascia a basso consumo) ma sto avendo ancora problemi..come risolvereste la cosa??io sono obbligato a far limitare le mie ore di accensione e a pagare anche di più???

Innanzitutto occorra una precisazione: quello che paghi di canone lo paghi al padrone e a prescindere dall’uso dello scaldabagno. Il fatto che paghi di più degli altri è probabilmente dovuto al fatto che il tuo bagno è tutto a tua disposizione (aspetto sicuramente per te vantaggioso). In pratica se questi sono gli accordi ciò significa che tu pagheresti comunque questa cifra anche se lo scaldabagno non lo utilizzassi mai (ovviamente è solo un esempio paradossale). Spero di essere stato chiaro.

La bolletta è un altro discorso. Qui siete voi che dovete trovare un accordo che potrebbe essere il seguente. Non so come siate d’accordo circa la suddivisione della bolletta, ma la proposta più logica ( e che si potrebbe proporre in una eventuale causa) sembra quella di presumere (in assenza di contatori separati) un consumo uguale pro capite di acqua. A questo punto bisognerebbe considerare il gas utilizzato per scaldare l’acqua (ovviamente stiamo parlando di aspetti tecnici non valutabili da un legale) e fare una giusta divisione. Non sono un tecnico ma se stiamo parlando da scaldabagno tipo-boiler è evidente che il gas utilizzato per mantenere caldi 40 litri d’acqua è inferiore a quello che serve per scaldarne 110.

La base di partenza potrebbe essere una divisione in 4 parti uguali della bolletta (e così 3/4 a carico dei tre coinquilini e 1/4 a te). E’ però una soluzione pro bono pacis visto che non è possibile stabilire quale sia effettivamente il consumo pro capite di acqua e quindi di gas.

Sicuramente ci sarebbe da discuterne.

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Di Emanuele Roli

Sono nato nel 1975, vivo a Casalecchio di Reno (BO) e collaboro con lo studio Solignani dal 2005

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