Sono separata dal 21/09/2010 consensualmente. Io e il mio ex marito abbiamo l’affido condiviso di 2 bambini di 9 e 6 anni. Il mio ex che di mestiere fa il trasportatore, vorrebbe accettare un lavoro che lo portera’ in giro per europa per gran parte dell’anno… Prima che lui accetti vorrei passare dall’affido condiviso a quello esclusivo: stranamente lui e’ d’accordo. E’ una cosa fattibile? E cosa dobbiamo fare?
Per passare da un regime di affido ad un altro è necessario un procedimento di modifica delle condizioni.
Altro, purtroppo, non sono in grado di aggiungere: quando si affrontano problematiche familiari, non ha senso parlare e ragionare per formule astratte, senza direi quali sono i risultati e gli obiettivi che avrebbero i genitori. Nel tuo caso, ad esempio, che cosa credi o speri di ottenere passando da una formula di affido condiviso ad una di tipo esclusivo? Cambierebbero i tempi di frequentazione dell’altro genitore? Non credo che possa essere questo, dal momento che le visite e le frequentazioni saranno comunque ridotte dalla situazione concreta che porterà il padre a lavorare all’estero. Per non dire poi del fatto che tra regimi di affido condiviso con collocazione dei figli prevalentemente presso un solo genitore, come probabilmente avete voi (anche questo è un dato che, purtroppo, non riferisci), e regimi di affido esclusivo ci sono nella pratica ben poche differenze, ragione per cui è ancora più difficile capire quel che vuoi fare.
Come dico sempre, quando ci si rivolge ad un avvocato bisogna esporre con completezza il caso concreto, senza fare domande astratte. Quando una persona va dal medico, ad esempio, non gli rivolge domande del tipo «Se io sento male tutti i giorni alla sera nella parte bassa della pancia può essere appendicite?», ma si limita a dirgli «Mi fa male qui», dopodichè è il medico che fa la diagnosi. Con l’avvocato bisogna fare allo stesso modo, bisogna dire qual’è il problema. I problemi, nelle questioni di famiglia, possono essere ad esempio: non percepisco abbastanza di mantenimento, non percepisco affatto il mantenimento, vorrei stare di più con i miei figli, vorrei che i miei figli quando stanno col padre non ci fosse il nuovo compagno. Queste sono le cose della vita che la gente ci chiede di gestire, anche perchè discutere di diritto, che è uno strumento per risolvere problemi concreti, in astratto non ha il minimo senso.
Tornando al tuo caso, non si capisce se vuoi ottenere, tramite il cambio di affido, più soldi di mantenimento, più tempo con i tuoi figli, più potestà decisionale in caso di scelte da fare nel loro interesse. Mentre invece il punto fondamentale è questo, in mancanza del quale pur con tutta la buona volontà è impossibile dare consigli. Ti suggerirei di parlare con il legale che ti ha seguito per la separazione consensuale, che conosce meglio di tutti il tuo caso e può darti le indicazioni migliori, naturalmente spiegandogli bene quali sono le tue idee.
Per ulteriori approfondimenti sulle modifiche delle condizioni di separazione e sui regimi di affido dei figli, rimando come oramai faccio sempre al mio libro.