Ho lasciato il lavoro per mobbing e giustificato motivo visto che non mi pagavano da 3 mesi. Ho fatto richiesta di conciliazione con l’ispettorato del lavoro ma l’azienda non si e’ presentata. fra tutte le cose l’ispettorato non riesce a farsi dare le buste paga, l’azienda pur mantenendo la sede legale in milano ha un amministratore unico di panama, mentre i soci proprietari sono sempre gli stessi. Mi dicono che senza buste paga io non posso fare una ingiunzione di pagamento, pero non riescono a farsi dare le buste paga. Sono a chiedere se esiste qualche mezzo per uscire da questa situazione. L’importo complessivo che devo percepire si aggira intorno ai 14.000 euro lordi. La sede operativa dove lavoravo non esiste piu praticamente sono spariti, pero hanno aperto un’altra azienda che fa lo stesso lavoro, di cui conosco l’indirizzo.
In mancanza di buste paga fornite dal datore di lavoro, le stesse possono essere ricostruite, da un’organizzazione sindacale o da un consulente del lavoro, in base al conteggio delle ore lavorate, al contratto individuale e a quello collettivo. A noi è capitato di farlo in una occasione con buoni risultati, in quel caso ovviamente avevamo anche una copia firmata del contratto di lavoro e la documentazione attestante la cessazione del rapporto, ma naturalmente dipende dal giudice che deve occuparsene, che può darsi anche che non accetti una busta paga ricostruita. Se non si riuscisse a presentare ricorso per ingiunzione di pagamento per mancanza delle buste paga, non rimarrebbe allora che seguire il rito più lungo del lavoro, chiaramente una scelta va fatta se non si vuole di fatto rinunciare al credito.
Prima ancora di decidere se e come procedere, bisogna, come in tutti i recuperi crediti, valutare la solvenza del datore di lavoro.
2 risposte su “come recuperare il credito da lavoro se non si hanno le buste paga”
in alternativa, rivolgiti a striscia la notizia o alle iene. ormai si ottengono le cose più per tramite loro che non tramite la giustizia ordinaria…
v. questione aiazzone saltata fuori tramite le iene… a proposito, vuoi ridere, Tiziano? io, come previsto dal codice del consumo ecc. ecc., ho interrotto i pagamenti alla società creditrice del mio prestito. ho provato a chiedere un prestito ad un'altra società ma me l'ha rifiutato. non mi è dato sapere perché (devo contattare il crif e farmi dare motivazione scritta per poi procedere tramite l'avvocata dell'ass. dei consum. che mi segue -per altro, sembra che l'ass. dei consum. sia vicina al fallimento, così mi dicono… rido per non piangere). il sospetto è che se per me si tratta di sostituire un prestito con un altro, per le società creditizie si tratta di un prestito in aggiunta.
insomma, la storia infinita…
in Italia per la tutela dei consumatori siamo a livelli veramente molto bassi nonostante tutto. Continuo a credere che la cosa migliore per i consumatori sia spendere 150 euro all'anno (per tutta la famiglia, peraltro) per una tutela giudiziaria (http://goo.gl/fq3Vo), ma purtroppo i consumatori stessi quasi mai lo capisco… Andiamo avanti così 🙂
–?cordialmente,
tiziano solignani, da ? Mac http://ts.solignani.it (splash) http://goo.gl/p6Sb0 (libri)