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come separarsi da un marito algerino che vive a Londra

io cittadina italiana coniugata da quasi 10 anni con un cittadino algerino, fino all’aprile 09 vivevamo a Londra con nostra figlia che ora ha 7 anni, a marzo del 2009 ho scoperto di avere una malattia oncologica che richiedeva molti mesi di cure e quindi decisi di andare in Italia da mia madre dato che lui stava portando a termine un tirocinio per insegnare che assorbiva tutto il suo tempo. Decisi che per il bene della bimba sarebbe stato meglio stare in Italia anche perché così lui sarebbe riuscito a completare il suo tirocinio e avere un lavoro stabile dovesse succedermi qualcosa. Da circa un’anno prima della scoperta della malattia i rapporti tra noi erano molto tesi a causa del suo disinteresse per la vita familiare. Quando finalmente sono guarita nel maggio 2010 sono rientrata a lavoro a Londra ma li mi hanno messo in esubero per la crisi e con lui decisi di tornare in Italia per l’estate ma la sua situazione economica era anche peggiorata nonostante avessi provveduto da sola al mantenimento mio e della bambina a settembre non tornai. Ormai a un anno distanza e non avendomi mandato soldi per molti mesi ho mantenuto la bimba praticamente solo io che trovai lavoro subito dopo. Adesso la sua situazione è migliorata e ci chiede di tornare ma io non riesco a decidere. Lui mi accusa di avergli rubato sua figlia? In termini legali è così? Inoltre minaccia di non darmi neanche un penny se decidessi di separami da lui. Io faccio reddito con lui ma economicamente le ns. spese sono separate… é vero che ho abbandonato il tetto coniugale 2 anni e mezzo fa o è piuttosto lui che non mantenendolo lo ha fatto? se mi separo come posso tutelare mia figlia visto che lui non ci darà nulla?

È una situazione piuttosto complessa, la cui valutazione potrebbe cambiare molto a seconda che sia una corte inglese o un tribunale italiano ad occuparsene, eventualità entrambi possibili visto che il caso è collegato sia con l’Italia che con il Regno Unito. Inoltre sembra che, alla base di tutto, ci sia anche il fatto che non hai ancora capito bene che cosa vuoi fare effettivamente.

Direi, dunque, che la cosa migliore sia partire da qui. È chiaro che per tua figlia l’unità della famiglia costituirebbe un valore importante, ma naturalmente devi valutare tutto quello che c’è in ballo. Una buona idea potrebbe essere quella di fare qualche seduta di mediazione familiare, magari approfittando di un periodo di ferie per andare nel Regno Unito con tua figlia, in modo da farle anche vedere il padre, e svolgere un piccolo «ciclo» di incontri, per vedere se c’è possibilità di recuperare una intesa e, conseguentemente, di definire un adeguato progetto di vita familiare per voi tre.

Se, viceversa, la crisi della famiglia dovesse rivelarsi irreversibile, allora si potrà valutare come meglio gestirla. Non scendo nello specifico, perchè occorre per prima cosa capire dove la separazione andrà formalizzata, cioè se in Inghilterra o in Italia, dal momento che come anticipato le regole potrebbero essere molto diverse. La cosa è ulteriormente complicata dal fatto che, potenzialmente, tuo marito potrebbe sotto alcuni aspetti invocare addirittura l’applicazione del diritto algerino, anche se immagino che le leggi inglesi, analogamente a quanto avviene in Italia, non ne consentano l’applicazione quando contrario a norme fondamentali dell’ordinamento nazionale; ad esempio, il ripudio della moglie, istituto previsto da molti paesi islamici, in Italia è stato dichiarato costantemente inapplicabile.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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