Sono una ragazza madre e convivo con un uomo e mia figlia. Il mio convivente e’ divorziato, padre di 2 figli, propietario di una sua abitazione e ha una ditta individuale. Nel 2005 abbiamo acquistato una casa intestata a me dove abitiamo e lui e’ garante del mutuo. Vorrei sapere in caso di morte mia o del mio compagno cosa potrebbe succedere e se invece decidessimo di sposarci come cambierebbero le cose in fatto di eredita’ e divisioni.
Questi sono aspetti molto importanti per la gestione di una famiglia complessa come la vostra, dove c’è il padre di tua figlia che non fa parte del nucleo e altri due figli del tuo attuale compagno che pure non fanno parte della struttura attuale, tutte persone che eventualmente anche in modo indiretto, tramite vicende successive, possono avere o acquistare diritti su beni caduti in successione.
Ti consiglierei, pertanto, di incaricare un legale al quale spiegare per bene la vostra situazione in tutti i dettagli e dal quale ottenere i consigli più opportuni che non sono, si noti, generali e sempre gli stessi, ma dipendono dagli obiettivi che avete in mente per la vostra famiglia.
In generale, posso ripetere qui sommariamente quello che ho approfondito nel mio libro, dove ho insistito molto sulle varie forme di famiglie possibili e sulle conseguenze più importanti di ogni scelta, tra cui quelle successorie:
- in caso di decesso di un convivente, l’altro non ha diritti successori e non ha nemmeno il diritto di abitazione spettante al coniuge superstite, un importante istituto di tutela per quest’ultimo;
- in caso di decesso di una persona coniugata, il coniuge superstite ha diritto ad una porzione dell’eredità, variabile a seconda del numero di figli, e comunque il diritto di continuare ad abitare la casa familiare.