Sono separato in consensuale e fra circa 4 mesi dovrò divorziare. Mia moglie, durante il periodo della separazione, ha cambiato il suo contratto di lavoro, da full time a part-time (da 8 ore al giorno, ora ne lavora 6). Ha preso questa decisione per poter andare a prendere nostra figlia di 7 anni dall’uscita di scuola (ore 16:00). Due giorni a settimana la vado a prendere io da scuola, recuperando il permesso di quei giorni negli altri in cui posso trattenermi a lavoro. Volevo sapere se in fase di divorzio, potrebbe chiedermi una rivalutazione sull’assegno di mantenimento che verso per la bambina, premettendo che la decisione di cambiare orari di lavoro, anche se costretta dalla situazione è stata presa senza prima interpellarmi.
Un aumento del contributo mensile per il mantenimento dei figli può essere chiesto se sono aumentate le esigenze dei figli o se sono cambiate circostanze o altro riferite sempre ai figli, raramente al coniuge, salvo che non si trasformino i un mutamento anche relativo alla prole. Nel tuo caso, non mi sembra che un cambio del numero di ore lavorate, con conseguente diminuzione di stipendio, possa essere un presupposto, lo sarebbe potuto essere per il mantenimento di tua moglie, qualora fosse previsto.
Tutto ciò non toglie che poi, andando al divorzio, ci possano essere richieste di aumento per altri motivi, dal momento che va comunque considerata la situazione complessiva della famiglia.