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posso ottenere l’affido di mia figlia se la mia compagna dà segni di instabilità?

Con la mia convivente ci stiamo separando e abbiamo una bimba di un anno. Mentre prima pensando che il tribunale avrebbe affidato la bimba alla madre ed io sentendomi sotto ricatto ho cercato di mantenere i toni calmi, ora dopo l’ennesima sfuriata di lei con pesanti insulti facendo piangere mia figlia, sono seriamente preoccupato per la sua instabilità mentale e sono altrettanto preoccupato a lasciargli l’affido. La mia convivente perde completamente la ragione e non si riesce in nessun modo a calmarla tanto che stamattina sono stato costretto a chiamare i carabinieri, i quali hanno tentato di fargli capire che così facendo c’era il rischio di un affidamento a terzi. ora lei mi minaccia di rivolgersi al tribunale dei minori e di farmela pagare. Cosa posso fare per avere l’affido visto che attualmente sono disoccupato anche se faccio lavori quà e là, ho casa in uso gratuito ed ho l’aiuto dei miei genitori che abitano nello stesso villino suddiviso. Certamente spero di trovare un lavoro stabile al più presto… So che dovrò rivolgermi ad un avvocato.

Cominciamo dalla fine: sì, ti conviene rivolgerti prima possibile ad un professionista serio e competente che, sulla base dell’analisi di tutte le circostanze del caso e della situazione familiare, potrà darti le indicazioni migliori.

Per il resto, il Tribunale dei minorenni non è lì per punire nessuno, anzi, ma solo per – naturalmente quando opera bene – curare gli interessi dei minori. Quindi, da un lato, non devi innanzitutto dare alcun peso alle minacce della tua convivente di rivolgersi al Tribunale, anzi questo è il sistema migliore per governare la crisi di una famiglia. Dall’altro, nemmeno tu disponi di un sistema sicuro per ottenere l’affido della tua bimba, che peraltro è molto piccola ancora e quindi assai difficilmente allontanabile, anche volendo dalla madre.

La realtà è che il Tribunale affida o colloca i figli in base alle loro esigenze e quindi a quel genitore che è in grado di garantire il miglior progetto (ecco un concetto a cui tengo molto) per la loro gestione dopo la rottura della coppia dei genitori; solitamente, la collocazione avviene a favore delle madri, specialmente quando ci sono figli in tenera età, ma non è assolutamente detto che questa debba essere la soluzione. Oggigiorno, poi, ci sono tante soluzioni intermedie modulabili sullo schema dell’affido condiviso effettivo.

Per il resto, è evidente che quando una famiglia va in crisi i toni si possano inasprire anche molto, ci siano liti e momenti che sarebbe meglio evitare ai figli, ma spesso è inevitabile. Non è segno di instabilità essere infuriati in queste occasioni, lo sarebbe a mio giudizio semmai il contrario, anche se naturalmente bisognerebbe conoscere in dettaglio le circostanze del caso. Mi pare che non ci siano i presupposti per fare niente di diverso da quello che si fa di solito. Piuttosto, conviene comunque continuare a tenere i toni bassi e se possibile rivolgersi ad un mediatore familiare che aiutando i partner a comunicare agevoli la gestione della crisi.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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