Mia sorella, da poco 40enne e disoccupata ma senza alcun handicap nè inabilità al lavoro se non le difficoltà di tutti a trovarne uno, conviveva con mia madre da poco deceduta che godeva di 2 ottime pensioni con le quali pagava anche l’affitto dell’appartamento in cui entrambe vivevano. Morta mia madre, mia sorella asserisce di essere in difficoltà e mi chiede un assegno mensile di supporto. Non intendo a priori tirarmi indietro ma personalmente non ho reddito e da anni sono a carico di mio marito per seri motivi di salute. Con mio marito condivido un conto bancario familiare sul quale abbiamo entrambi possibilità di prelevare tramite bancomat. Mio marito viaggia molto e in sua assenza ha sempre cercato di lasciarmi disponibilità economica e tranquillità. Mi chiedo se, non potendo dimostrare di avere un mio reddito, mia sorella – di indole molto aggressiva – possa avvalersi sul reddito di mio marito
È un caso relativo all’istituto degli alimenti, disciplinato dagli artt. 433 ss. cod. civ., di cui abbiamo parlato già diverse altre volte.
Lo stesso art. 433 fa la «graduatoria» delle persone tenute a prestare gli alimenti a chi si trova in stato di bisogno, a seconda del grado di parentela.
La «infelice» classifica è questa:
«1) il coniuge;
2) i figli legittimi o legittimati o naturali o adottivi, e, in loro mancanza, i discendenti prossimi, anche naturali;
3) i genitori e, in loro mancanza, gli ascendenti prossimi, anche naturali; gli adottanti;
4) i generi e le nuore;
5) il suocero e la suocera;
6) i fratelli e le sorelle germani o unilaterali, con precedenza dei germani sugli unilaterali».
Come si vede, non è previsto il cognato, cioè il coniuge del fratello, già di per sè posto all’ultimo posto.
Pertanto tua sorella non potrebbe chiedere denaro direttamente a tuo marito, ma solo, nel caso, a te.
Per ulteriori dettagli, ovviamente, bisognerebbe conoscere il caso concreto.