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quando ci si vuole trasferire dopo la separazione per poter continuare ad allevare cani in casa

ho un bimbo di 1 anno avuto dal mio ex compagno, il problema è che la proprietaria di casa ha messo in vendita il nostro appartamento e siccome non posso comprarlo ci manda via a scadenza del contratto (il 6 dicembre 2011) sono disoccupata e non percepisco nessun tipo di aiuto ne dallo stato e ne dal mio ex compagno ( lui fà ogni 10 del mese 100 euro di spesa a nostro figlio) vorrei spostarmi ad asti x cercare di avviare la mia attività (possiedo 5 Labrador che a turno ogni sei mesi ne faccio coprire una e vendo i cuccioli così riesco ad coprire le nostre spese). Dato che qui non riesco a trovare nessuna soluzione con giardino x via di affitti molto alti ( dalle 1000euro in su ) e nessuno accetta i miei cani (che mi permettono di vivere). Invece ad asti pagherei 350 euro al mese (per una casa di 150 mq e 1 ettaro di terreno x l’attività), che con la cucciolata che ho ora riuscirei ad anticipare 1 anno di affitto e avere qualcosa in tasca x vivere fino all’altra cucciolata. Qui non trovo lavoro e se lo trovassi non mi basterebbe perchè dovrei pagare l’asilo nido,le bollette e un affitto di casa… e in più dovrei abbandonare i miei cani. Il mio ex non vuole e mi minaccia dicendo che mi porta via mio figlio, può farlo? Lui ha un lavoro fisso non voglio andare via x fargli un torto ( vista nostro figlio ogni giorno) ma solo x cercare di avere una vita migliore potrebbe fare visita al bambino nei weekend lo ospiterei in casa io. Cosa posso fare?

Il primo problema, di cui non sei nemmeno molto bene cosciente, è quello che il vostro rapporto, a quanto è dato di capire, non è stato mai normato, cioè regolamentato dal Tribunale dei minorenni come invece io consiglio sempre di fare. Ti rimando comunque al riguardo alla nostra scheda pratica sulla rottura delle convivenze.

Per quanto riguarda la possibilità, poi, di trasferirsi geograficamente dopo la separazione contro il volere dell’altro genitore, è una questione di cui abbiamo parlato davvero tantissime volte, per cui ti invito a fare una ricerca nel blog dalla pagina cerca.solignani.it

In sostanza, si tratta di farsi autorizzare dal Tribunale. Ecco perchè ti dico che sarebbe stato meglio se il vostro rapporto fosse stato già normato, perchè ottenere l’autorizzazione o comunque rivolgersi al Tribunale sarebbe stato adesso molto più facile.

Per quanto riguarda il tuo caso particolare, si possono fare, richiamato tutto quanto sopra, le seguenti osservazioni più specifiche.

La tua attività di allevamento cani non sembra essere svolta in modo ufficiale e nell’osservanza di tutte le prescrizioni di legge previste per questo genere, appunto, di attività. Per questo, credo che il tuo discorso sia difficilmente sostenibile davanti al Tribunale. Un conto è se tu avessi un vero e proprio allevamento, con tanto di partita IVA, controlli sanitari e quant’altro. Avendo invece una cosa di questo genere, non credo che sulla stessa si possa fondare un progetto con qualche speranza di accoglimento da parte del Tribunale.

In definitiva, ti consiglierei di valutare la situazione più approfonditamente, eventualmente consultandoti con i servizi sociali competenti per il tuo territorio per vedere se possono darti un supporto.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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