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diritto

c’è diffamazione se si commenta un video pubblico considerato già poco serio di per sè?

Vi è una mail spedita da un soggetto A ad un soggetto B, in cui si commenta la poca moralità di un soggetto C dedotta da un video pubblico poco serio, anche se non sconcio, che viene linkato nella mail. In essa non vi sono accuse di reati o colpe, ma semplicemente di inadeguatezza per un eventuale impiego lavorativo in azienda. Si tratta di diffamazione? In questo caso, a seguito di un indagine della polizia postale, è possibile per quest’ultima rintracciare non solo il server ma anche fisicamente il pc dal quale è stata spedita la suddetta mail? Se questo fosse possibile, cosa succederebbe se il computer risultasse appartenente ad un struttura semi-pubblica(una scuola privata) dove l’accesso non è controllato con registri e firme, ma a libera fruizione degli addetti? Si potrebbe innescare a quel punto un indagine grazie all’ausilio di testimoni?

Come sempre, non ha molto senso giudicare e valutare dell’eventuale esistenza di un reato che si sarebbe consumato con l’uso di parole e scritti senza leggere effettivamente le parole e gli scritti in questione. Si può, dunque, fare solo una valutazione di carattere generale.

Da come è descritto il caso, sembra che più che una diffamazione, che richiede la volontà di manifestare disprezzo e denigrare un’altra persona, si tratti dell’espressione di un giudizio critico, cosa quest’ultima rientrante perfettamente nell’area di ciò che è legittimo, specialmente nel momento in cui si deve valutare l’assunzione di una persona in una determinata impresa o società.

Peraltro, setacciare la rete alla ricerca di informazioni su possibili candidati è diventata una prassi abbastanza diffusa per i datori di lavoro e/o i responsabili del personale delle grandi aziende ed in questo contesto è onere di ciascuno di noi non pubblicare informazioni, anche multimediali, che potrebbero pregiudicarci.

Chiaramente, si può risalire al computer che ha inviato la mail tramite l’indirizzo IP, di cui abbiamo già parlato altre volte nel blog (ti invito a fare una ricerca da cerca.solignani.it), e, in seguito, qualora l’IP risultasse essere di un luogo aperto al pubblico, individuare il mittente tramite testimonianze o anche in base all’indirizzo di posta elettronica di provenienza, se presente.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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