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mi spetta qualcosa se la casa familiare è stata costruita con il mio contributo dal mio ex?

Io e mio marito (ex) siamo stati sposati per 15 anni, ma siamo separati, con tanto di decreto di omologa, dal 22.9.2008 Visti i rapporti spinosi con il mio ex marito e con i figli, ho intenzione di chiedere la divisione della comunione legale, posto che lo scioglimento dovrebbe essersi verificato automaticamente (stando alle recenti pronunce della Corte di Cassazione che ho trovato girando su google) con l’omologa del tribunale. Premetto che durante tutta il giudizio di separazione eravamo entrambi convinti delle sussistenza della separazione dei beni perchè questa era la volontà del mio ex al momento del matrimonio. In realtà, da copia dell’atto di matrimonio (rilasciato tanto dal comune, quanto dal parroco) risulta che il regime patrimoniale sussistente è quello legale: la comunione dei beni. Ora….io ho sostenuto spese notevoli al fine di completare la casa di proprietà esclusiva di mio marito (che presentava solo i pilastri); tuttavia, non dispongo di alcuna fattura ma solo di testimoni avendo fatto tutto in economia e avendo prelevato il denaro da un conto cointestato. In più, ho contribuito nell’acquisto dell’arredamento e ho sopraelevato l’immobile adibito a casa coniugale dove è stato realizzato un secondo appartamento. Da ultimo, ho lavorato – comparendo come coadiutore – presso la tabaccheria del mio ex marito tutti i pomeriggi e tutti i fine settimana. Intendo rivolgermi ad un legale, ma vorrei prima capire quali sono i miei diritti.

Per quanto riguarda il lavoro svolto nella tabaccheria, presumo senza prendere corrispettivo, occorre vedere di preciso l’inquadramento che avevi. Se non ci fosse niente di valido al riguardo, si può forse invocare l’applicazione dell’istituto dell’impresa familiare, con cui potresti chiedere una partecipazione agli utenti dell’impresa familiare. Ma prima di poterlo dire con sicurezza, occorre verificare attentamente il caso concreto e i documenti disponibili.

Per quanto riguarda la casa che è stata costruita sul terreno di proprietà di tuo marito, e la seconda unità immobiliare costruita sulla prima, se la erezione è avvenuta dopo il matrimonio e il regime era quello della comunione dei beni, la tua situazione è discussa dai giuristi: potresti o essere considerata contitolare delle opere realizzate ovvero titolare di un diritto di credito al rimborso di quanto da te contribuito per la realizzazione delle stesse. Nel primo caso, occorre promuovere un giudizio di divisione, per il quale tuttavia è prevista la mediazione civile obbligatoria in via preventiva; nel secondo caso, invece, si può probabilmente procedere direttamente al giudizio, trattandosi di un diritto di credito.

La giurisprudenza di legittimità è costantemente orientata nel senso di dare prevalenza alle norme sull’accessione, che prevedono l’acquisto da parte del proprietario del suolo di quello che gli viene costruito sopra, e ha, in più occasioni, affermato che l’immobile costruito su un terreno personale del coniuge deve considerarsi di sua esclusiva proprietà (C., S.U., 27.1.1996, n. 651; C., Sez. II, 3.4.2008, n. 8662; C., Sez. I, 4.2.2005, n. 2354; C., Sez. I, 9.3.2000, n. 2680; C., Sez. II, 11.8.1999, n. 8585). Il coniuge che si è giovato dell’accessione è tenuto a restituire alla comunione le somme prelevate dal patrimonio comune per eseguire l’edificazione, ai sensi dell’art. 192, 1oco., c.c., mentre ove nella costruzione sia stato impiegato denaro appartenente in via esclusiva all’altro coniuge al medesimo spetta, ai sensi dell’art. 2033 c.c., il diritto di ripetere nei confronti del proprietario le somme erogate sia per l’acquisto dei materiali che per la manodopera (C., S.U., 27.1.1996, n. 651; C., Sez. I, 4.2.2005, n. 2354). La giurisprudenza di merito più recente si è conformata all’orientamento della Suprema Corte, con qualche eccezione (A.Torino, 29.10.2003; T. Cassino, 16.10.2007; T. Torino, 3.5.2005; contra, tra le altre, T. Napoli, 9.3.1994; T. Massa, 3.3.1994; A. Firenze, 4.7.1986).

Vista l’importanza dei valori in ballo, ti consiglierei di rivolgerti quanto prima ad un legale per una consulenza approfondita sulla base della tua situazione in tutti i suoi dettagli.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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