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lettera aperta ai clienti dello studio per l’adeguamento al decreto legge 1/2012 sui compensi professionali

Con il decreto legge 1/2012, di cui abbiamo già parlato, sono state abrogate le tariffe professionali. Prima di questo decreto, le tariffe erano solo derogabili, ma esistevano ancora e si potevano utilizzare, concordemente, per determinare il compenso dell’avvocato, il nostro compenso. Adesso, questa cosa non si può più fare.

Per fortuna, per quasi tutte le pratiche che abbiamo in corso, a suo tempo abbiamo fatto un contratto, di solito di tipo flat (forfettone) ma anche con patto di quota lite o compenso parametrato ai risultati. Per queste posizioni, dove c’è già un contratto che stabilisce i compensi a noi dovuti, non c’è bisogno di far niente e semplicemente si continueranno ad applicare, giustamente peraltro, gli accordi già presi.

Per tutte le altre posizioni, dove non avevamo fatto un accordo specifico sui compensi, rimandando alle tariffe, occorre invece, siccome le tariffe non sono più applicabili, fare adesso un accordo.

Più in particolare, per le posizioni «non già contrattualizzate» in dettaglio, verrete contattati singolarmente dallo studio per:

  • avere i conteggi di quanto a noi dovuto per le attività svolte sino ad oggi, parcellizzate secondo le vecchie tariffe professionali oramai abrogate, ma applicabili all’attività fatta quando erano ancora in vigore;
  • avere un preventivo per continuare ad essere eventualmente assistiti da noi in futuro.

In altri termini, vi contatteremo per dirvi quello che ci dovete pagare per l’attività svolta sino ad oggi e per proporvi un preventivo per l’attività ancora da fare.

La prima voce è da pagare comunque, essendo attività che è già stata svolta, mentre il preventivo potrete accettarlo o anche liberamente non accettarlo: sapete che la nostra politica in fatto di cessazione degli incarichi è molto aperta e chi di voi deciderà di rivolgersi, per qualsiasi motivo, ad un altro studio avrà la nostra massima collaborazione per il passaggio delle consegne.

Naturalmente, d’altro canto, se non accetterete il preventivo che vi proporremo questo significherà per noi l’impossibilità di continuare a lavorare per voi e dovrete appunto cercarvi un altro legale. Ovviamente, si potrà parlare di tutto, non ci saranno nè aut autultimatum, abbiamo solo l’onere di mettere le cose in chiaro con voi in base a quello che dispone adesso la nuova legge sui compensi professionali. È un percorso che faremo assieme, un caso per volta.

Tutto questo, naturalmente, non interessa chi è stato ammesso al patrocinio a spese dello Stato nè chi è seguito da noi tramite una forma di tutela giudiziaria, anche se, in questo secondo caso, sarà comunque per noi necessario o opportuno stipulare appositi accordi con la compagnia, ma questa è una cosa cui salvo problemi cercheremo di pensare noi.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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