Per mantenimento di mia figlia maggiorenne universitaria corrispondo mensilmente €945 alla mia ex moglie affidataria con reddito da dipend. pubblico nel 2006 €. 41.600. Con sentenza di divorzio il giudice valutando le dichiarazioni dei redditi 2006 di entrambi coniugi li ha reputati equivalenti commettendo un’eclatante errore poiché sui miei redditi non hanno considerato gli oneri deducibili (INPS, Enasarco), imposta IRAP e relativa addizionale, con differenza a mio discapito di €. 14.000. Ricorso in Appello per il suddetto motivo, nonostante dichiarazione del commercialista attestante reddito netto annuo 2006 di €. 26.155, indagine della G.d.F. sui miei conti bancari, richiesta dell’appellata, confermante la compatibilità dei redditi dichiarati ed il parere favorevole del PG, il giudice ha ritenuto di convalidare l’entità dell’assegno in quanto sostiene possa esserci una “..differente attendibilità delle dichiarazioni dei redditi, dagli stessi presentate (essendo l’appellante un agente di commercio e l’appellata una lavoratrice dipendente)..” aggravandomi il 50% delle spese straordinarie richieste dell’appellata. Causa crisi economica con ultima dichiarazione anno 2010 il mio reddito è sceso a circa €. 1.900 mensili e nell’anno 2011 i ricavi sono ulteriormente scesi del 10%.
Purtroppo i giudici non si fidano, generalmente, delle risultanze delle dichiarazioni dei redditi, essendoci nel nostro Paese, da fatto notorio, un tasso di evasione fiscale molto diffuso. Quindi provvedimenti di questo genere non sono affatto rari, anche se in molti casi sono vere e proprie ingiustizie, e paradossi, per quelli che in effetti pagano le tasse fino in fondo, dichiarando il loro reddito.
Credo che la questione andrebbe comunque innanzitutto affrontata alla luce della congruità dell’importo, abbastanza elevato, pagato per tua figlia. Se è, ad es., una studentessa fuori sede, con la necessità di sostenere anche un affitto, può essere giusto un importo di questo genere, in altre situazioni forse può esserlo meno. Per questo, bisognerebbe innanzitutto valutare le esigenze di tua figlia in relazione alla tua situazione.
Per quanto riguarda, invece, il tuo calo di reddito, può essere un presupposto, da valutare insieme a quello di cui al paragrafo precedente. Quindi si potrebbe provare a presentare un ricorso per la modifica delle condizioni, anche se è difficile prevedere se potrebbe avere esito positivo o meno. Ti rimando per il resto alla nostra scheda di approfondimento sul tema.