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quando si pensa di poter gestire autonomamente la crisi familiare ma non è così

ho una figlia di 2 anni e mezzo, viviamo da sole in quanto il padre (eravamo conviventi) ha abbandonato il tetto familiare ed è tornato a vivere con i suoi. Nel momento in cui ci siamo lasciati, non ci siamo rivolti nè ad avvocati nè al Tribunale dei Minori, in quanto pensavamo di poter gestire autonomamente la situazione. Invece, ultimamente lui, o meglio, i suoi genitori, mi stanno dando un sacco di problemi in quanto affermano di non vedere abbastanza la bambina, ma loro la vedono tanto quanto il padre perché lui abita con loro. Io consento al padre e ai suoi familiari di vedere mia figlia un giorno a settimana, che coincide con il riposo lavorativo, una domenica per uno, tre visite settimanali dopo cena, in quanto lui torna tardi dal lavoro, e abbiamo concordato inizialmente una cifra pari a euro 300,00 per il mantenimento della bambina. Volevo sapere a cosa vado incontro nel caso lui mi citasse, per un motivo o altro, in tribunale; se il mio comportamento nei confronti del padre è sbagliato; se c’è la possibilità che possano togliermi mia figlia. Faccio presente che nel mio stato di famiglia compariamo io e mia figlia e che dal 2011 sono senza reddito

È una storia che ho visto e sentito accadere oramai centinaia di volte: la maggior parte degli ex conviventi non va in tribunale, perchè «tanto stiamo andando d’accordo abbastanza bene», poi il tempo passa e si verificano le prime incrinature, quando va bene, oppure i veri e propri problemi, quando va male. In realtà, è abbastanza da ingenui pensare di poter andar d’accordo allo stesso modo per dieci, venti anni, che è il tempo che occorre ad un bambino per crescere e diventare adulto e autosufficiente, sia sufficiente pensare al momento in cui si è formata la coppia, che si pensava sarebbe dovuta durare per sempre e invece poi si è visto come è andata a finire, cosa che dovrebbe dare già l’idea della caducità delle cose umane.

Ad ogni modo, il mio consiglio è quello di andare sempre e prima possibile al tribunale dei minorenni. Se i genitori sono d’accordo, tanto meglio: bisogna approfittarne, prima che la situazioni cambi, per presentare un ricorso di tipo congiunto e far consacrare in un provvedimento del tribunale le regole da seguire. Tanto più che le regole e le condizioni fanno sempre salvi il diritto dei genitori di concordare volta per volta soluzioni diverse, ma sono preziose perchè, in caso di disaccordo, c’è un punto di riferimento sicuro che vale, in caso di bisogno, anche come titolo esecutivo.

Quindi il mio consiglio sarebbe quello non di evitare di andare al Tribunale, come sembri voler fare (perchè mai ti dovrebbero togliere la bambina?), ma di andarci prima possibile, cercando di concordare una soluzione congiunta con il tuo ex, anche con l’aiuto di un mediatore familiare se del caso, ma anche, in caso sia difficile ottenerla o il tentativo vada troppo per le lunghe, procedendo da sola in via giudiziale. Se non hai reddito, puoi chiedere il beneficio del gratuito patrocinio.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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