nel 2010 mio marito ha avuto un incidente a mare, un’imbarcazione dei piloti lo ha affondato con una manovra non consona inoltre non e stato soccorso ma l’imbarcazione che ha causato il danno ha tirato dritto, mio marito e stato soccorso circa 40 minuti più tardi grazie alla nave che passava di li. Dopo qualche giorno abbiamo fatto la denuncia e chiesto risarcimento dei danni tramite il mio legale, la controparte ha ammesso i danni fatti. Noi volevamo i danni dell’imbarcazione e quelli fisici. Ovviamente mi hanno proposto una cifra da ridere, il mio avvocato mi diceva di accettare ma abbiamo rifiutato, a oggi ci hanno dato un acconto, e di quei soldi 2400 ho dato all’avvocato, nonostante ho diritto al patrocinio gratuito. E oggi mi viene detto che per avere la restante differenza devo fare una causa civile, anticipando 600 euro per ora… E mi e stato detto dal mio avvocato che molto probabilmente la perderò e dovrò risarcire io tutte le spese, io chiedo ma è possibile perdere una causa dove la controparte ha già ammesso il danno fatto? E sopratutto perche per avere la restante cifra devo fare una causa civile anticipando dei soldi? Il mio avvocato dice che è una nuova legge uscita poco tempo fa che tutelano le assicurazioni ma è davvero cosi? Perchè ho la netta sensazione che il mio avvocato si sia messo d’accordo con la controparte.
Naturalmente, per dare un giudizio preciso bisognerebbe conoscere il caso e leggere la documentazione.
Qui possiamo solo dare alcune indicazioni di carattere generale.
Il patrocinio a spese dello stato, o gratuito patrocinio, vale solo per le cause e non per l’attività di assistenza stragiudiziale, cioè quella che si fa prima di andare in giudizio. È per questo che hai dovuto compensare il tuo legale per questa attività. Per fare la causa, invece, potresti chiedere l’ammissione e non pagare nè anticipazioni, nè compensi, nè il contributo unificato. Chiaramente occorre verificare bene la sussistenza dei presupposti, se credi puoi compilare il nostro modulo per la valutazione del diritto al beneficio.
Immagino che la somma che ti è stata corrisposta sia quella che la compagnia di assicurazione del danneggiante ritiene congrua rispetto al danno subito, per cui effettivamente se tu non concordi l’unica strada è rivolgerti ad un giudice cui potrai illustrare le tue ragioni e che valuterà chi dei due, tra te e la compagnia di assicurazione, ha quantificato correttamente il danno, quindi appunto devi fare proprio una causa civile, i cui costi, sino a che non si arriva ad una sentenza che stabilisca chi ha torto e chi ha ragione, sono a carico di chi la inizia, salvo che tu non abbia una copertura di tutela giudiziaria o appunto il beneficio riservato ai non abbienti.
Per valutare l’operato del tuo legale, non puoi ovviamente andare «a naso», o comunque non solo a naso, ma l’unica è interpellare un secondo legale, nel quale ritieni di poter avere fiducia, di valutare se quanto già conseguito come anticipo può essere, o meno, ritenuto satisfattivo del danno alla luce della documentazione del caso. Non tutti i legali che sconsigliano iniziative giudiziarie o stragiudiziali si sono «venduti», ma spesso tutto al contrario fanno proprio l’interesse del loro assistito, anche a costo di destare sospetti, e questo per estrema serietà; non sempre, infatti, conviene coltivare certe pretese ulteriormente, sia in giudizio che fuori e, se questo è il caso, un bravo avvocato lo deve dire chiaramente al suo assistito, mentre quei legali che danno sempre e comunque ragione al cliente a mio giudizio non valgono niente come professionisti.
Noi siamo ovviamente, se credi, disponibili a esaminare il caso per dirti se a nostro modo di vedere il danno può essere quantificato in modo maggiore di quanto già risarcito, ma per avere questa valutazione devi, se lo credi, acquistare una consulenza.