Ho comprato una casa intestata a me e con il mutuo da pagare intestato sia a me che a mia moglie. Inoltre abbiamo un’altra proprietà ed ho donato il mio 50% a mia moglie per far risultare questa comprata ed intestata a me come prima casa. Ora chiedo se in caso di separazione il mutuo dovrà comunque essere pagato da entrambi o mia moglie, volendo, può decidere di non pagare più dato che la casa è intestata a me? Siamo in regime di comunione dei beni e la rata del mutuo è di 1300 euro al mese. Io guadagno circa 2000 euro al mese e mia moglie 1300 circa.
La formulazione di una domanda di questo genere lascia intendere, se me lo consenti, che stai valutando un’ipotesi di separazione con un metodo sbagliato. Quando, infatti, si deve considerare e affrontare una eventuale crisi familiare occorre sempre elaborare un progetto di gestione della famiglia dopo la disgregazione che sia globale, e tenga conto di tutti i rapporti personali e patrimoniali che intercorrono tra chi ne fa parte, che non sono pochi e nemmeno, spesso, facili da affrontare. Concentrarsi su un singolo aspetto, quello che solitamente preoccupa di più, è un errore che gli utenti fanno abbastanza comunemente, ma va superato parlando prima possibile con un professionista, cui illustrare tutta la situazione della famiglia e dal quale ottenere dei consigli «a tutto tondo».
Su questa premessa, e dunque per quel che può valere, veniamo a rispondere alla singola domanda.
L’instaurazione di un procedimento di separazione giudiziale non ha e non può ovviamente avere di per sè nessuna efficacia sui rapporti contrattuali in corso con soggetti terzi, come gli istituti di credito, che vorranno semplicemente la continuazione dell’adempimento del contratto di mutuo. Quindi tua moglie dovrà continuare a pagare in qualità di co-mutuataria; ovviamente, trattandosi di una obbligazione solidale, la banca potrà chiedere anche l’intera rata solamente a te, che poi avrai azione di regresso nei confronti di tua moglie per quanto pagato.
È chiaro però che questa circostanza va valutata nel suo insieme, in relazione sia all’altro immobile che avete sostanzialmente «in comune» sia a tutti gli altri rapporti. Suggerisco, come sempre, di fare un percorso per vedere se possibile una soluzione consensuale, dove tutti gli aspetti potrebbero essere sistemati in modo più conforme alle esigenze sia tue che di tua moglie.