Una volta ottenuta tutta la documentazione, quali sono i tempi tecnici davanti alla corte d’appello per la delibazione della sentenza di nullità, considerando che ovviamente l’ex moglie scroccona si oppone. Quanto può allungare i tempi? Inoltre, appellandosi anche in cassazione ad un eventuale assegno di mantenimento è possibile consentire alla delibazione di “salvare” la mia vita dalle grinfie e dalla voglia di non fare nulla della mia ex moglie violenta e scroccona?
Sulla durata dei procedimenti civili, abbiamo una FAQ che ti invito a consultare.
Nel tuo caso, è ancora più difficile poter prevedere una durata. A parte che non specifichi nemmeno qual’è la corte competente – e la durata varia moltissimo da sede a sede, in corrispondenza con il diverso carico di lavoro – ci sono incertezze anche sul rito applicabile dopo la riformulazione degli accordi tra Stato e Chiesa avvenuti nel 1984.
Le sezioni unite della Corte di Cassazione hanno specificato che ove le parti siano in disaccordo sulla delibazione della sentenza il procedimento deve essere iniziato con atto di citazione e deve assumere la forma contenziosa, seguendosi quindi il «prolisso» rito ordinario. Ove invece entrambe le parti richiedano l’esecutività della sentenza ecclesiastica, l’atto introduttivo deve assumere la forma del ricorso e il giudizio può svolgersi con il più veloce rito camerale. Non mancano, peraltro, in giurisprudenza sentenze che hanno sostenuto l’applicabilità del rito camerale anche nel caso di disaccordo tra le parti purché vi sia stata una regolare citazione a comparire.
Ti conviene innanzitutto accertarti quale sia l’orientamento della corte d’appello dove dovrai fare la delibazione sul punto, cioè se accettano il rito camerale anche per le delibazioni contenziose come la tua, dopodiché potrai fare valutazioni più puntuali.