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il padre biologico può riconoscere il figlio anche contro il volere della madre?

convivo da 2 anni con un ragazzo che lavora in GDF, figlio unico, il quale ha avuto un figlio con una sua precedente ragazza non convivente con la quale non è mai andato d’accordo, incorrendo sovente in litigi furibondi. Il bambino nn è riconosciuto in quanto al momento della nascita il mio compagno non è nemmeno stato chiamato per esserne informato. C’è da aggiungere che lei all’8 mese lo ha lasciato dicendogli che non sarebbero stati mai più insieme (ci sono i file di Msn che lo confermano) e che era meglio che questo bambino non lo riconoscesse. Lui ha tentato diverse volte di mettersi in contatto con lei dopo, ma lei non ha mai risposto nè alle chiamate, nè agli sms e nè alle mail. Non ha insistito nei tentativi perché teme possano essere presi per stalking e magari peggiorare una situazione grave già di per sé. Secondo te può riconoscerlo anche se la madre non vuole ora che il bambino ha già 28 mesi? Se così fosse, una volta riconosciuto, potrebbe passare del tempo con lui nel pieno diritto di padre, portandolo a casa anche in mia presenza dato che conviviamo? Dovrà versare gli arretrati del mantenimento, dato che la madre per questi due anni non ha voluto che lui lo vedesse o lo riconoscesse e quindi è colpa di lei se lui non ha potuto provvedere? Lui può chiedere i danni a lei per avergli negato l’affetto del figlio?

Certo che può riconoscerlo, se non può più farlo in via anagrafica può fare una causa presso il tribunale dei minorenni in cui il rapporto di filiazione verrà accertato appunto in sede giudiziale. Il tuo compagno non può chiedere secondo me nessun danno perchè, premesso che la madre si è comportata male, nemmeno lui ha saputo agire nel modo migliore: non c’è in questi casi da aver paura di essere accusati di stalking, ma da muoversi in modo preciso e sistematico. Si manda una lettera raccomandata a/r o diffida alla madre in cui si espongono le proprie ragioni e la si invita a consentire il riconoscimento entro un certo termine; trascorso tale termine senza che si sia concluso nulla, bisogna procedere giudizialmente.

Un figlio è una cosa troppo importante per lasciare le cose a qualche tentativo improvvisato.

Dopo il riconoscimento o accertamento giudiziale, il tuo compagno acquisterà tutti i diritti e doveri connessi alla posizione di padre, quindi avrà il diritto / dovere di trascorrere del tempo con suo figlio e di mantenerlo, curarlo ed educarlo. Personalmente, credo che il tuo compagno dovrebbe agire, ma è una valutazione molto personale e la decisione spetta solo a lui, o al figlio stesso una volta divenuto maggiorenne.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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