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cultura diritto

la percezione della gravità dei problemi derivanti dalla disgregazione di una famiglia non è sempre adeguata

Pongo un semplice quesito: conviviamo da circa 13 anni ed abbiamo una bimba di 8 anni. Siamo proprietari di un appartamento al 50% ed abbiamo un mutuo cointestato. La relazione e’ prossima alla conclusione. Potrei decidere di andare via. Quali sono i miei obblighi nei confronti della mia compagna o ex, e nei confronti di mia figlia?

Si tratta di una domanda un po’ troppo generica per poter dare una risposta precisa. Sul tema della crisi familiare, anche delle famiglie di fatto, ho scritto un libro intero, e la maggior parte degli articoli di questo blog, che sono quasi tremila, è dedicata al tema. In prima battuta, quindi, consiglierei di restringere il campo di indagine ai singoli aspetti, da approfondire poi tramite il libro, se uno vuole procurarselo (si trova, naturalmente, anche nelle biblioteche pubbliche), oppure tramite il blog, ricercabile tramite la pagina cerca.solignani.it.

Quello che mi lascia un po’ perplesso è la definizione di «semplice quesito» e quindi problema semplice collegato alla intervenuta crisi di una famiglia, dove c’è anche una figlia piccola. Magari, e ve lo auguro, riuscirete a gestire la fine della vostra unione con molta civiltà e dignità, continuando a collaborare come genitori pur non essendo più coppia, però ci sono davvero tanti aspetti da definire e valutare, insieme quando possibile o tramite l’intervento di un terzo – mediatore, avvocato, magistrato – quando non possibile.

Dalla gestione quotidiana, anzi oraria, della bambina, al suo mantenimento, al regime delle spese straordinarie (quindi al modo in cui devono essere concordate tra i genitori e così via) a mille altri aspetti. Sia chiaro che io non voglio nè spaventare nè tantomeno rabbuiare nessuno, ma forse un atteggiamento meno leggero sulla situazione potrebbe esserti utile nel tempo, nel senso che affrontando tutti i molteplici aspetti di cui si compone il problema in una unica soluzione, approfittando del fatto che magari al momento c’è una buona disponibilità a negoziare da parte della madre di tua figlia, poi potresti risparmiarti delle grande in futuro.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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