Sono diventata mamma da due mesi ma vivo in casa con i genitori, il mio compagno (non siamo sposati) vorrebbe che mi trasferissi da lui ma io non ho intenzione. Sta pagando un mutuo su un appartamento da prima che ci conoscessimo. Gli ho proposto una soluzione a metà strada per essere piu comoda per quando riprenderò il lavoro finita la maternità e poter essere piu vicina ad un futuro nido semmai dovesse succedere qualcosa al piccolo. Lui non vuole perchè non vuole pagare un affitto oltre al mutuo acceso un anno fa. Ed io non ho la possibilità di sostenere da sola un’intera spesa. A causa di questo ci stiamo dividendo. Ho paura che possa portarmi via il piccolo visto che economicamente sta molto bene. Ma se ci dovessimo dividere quante volte dovrebbe vederlo? Può richiederne l’affidamento esclusivo?
Visto che avete un figlio così piccolo, ma che, al tempo stesso, la vostra coppia sembra andare in crisi per motivi nemmeno così gravi di gestione del menage familiare, che in realtà avreste dovuto probabilmente affrontare prima di programmare la nascita di un figlio, ma oramai tant’è, vi consiglierei di provare un percorso di mediazione familiare. Con l’aiuto di un esperto che vi aiuta a comunicare può darsi che ognuno di voi riesca a spiegare le reciproche esigenze e si riesca a trovare una soluzione in grado di accontentare entrambi. Ci sono, in astratto, tante possibilità diverse: vendita della casa del tuo compagno e acquisto di una nuova casa in una posizione individuata di comune accordo, cambiamento del lavoro e così via. Naturalmente, bisogna comunicare e, nonostante possa sembrare banale, ti assicuro che non è affatto facile al giorno d’oggi.
Per quanto riguarda le tue domande specifiche, la consistenza del patrimonio di uno dei genitori non è, naturalmente, un criterio previsto dalla legge per regolamentare l’affidamento dei minori. Molta gente teme che le persone «ricche e potenti» possano corrompere i giudici e ottenere provvedimenti favorevoli, ma onestamente devo dire che a me non è mai capitato di vedere cose del genere, sia direttamente che indirettamente. Direi che ti puoi affidare, almeno sul punto, con fiducia alla sia pur disastrata giustizia italiana.
In ogni caso, vista l’importanza degli interessi in ballo, anche per tuo figlio, ti consiglio di farti seguire prima possibile da un legale, ricordati che se non hai disponibilità economiche puoi sempre chiedere il patrocinio a spese dello Stato.