Convivo da 4 anni con un uomo che è separato e ha un figlio. Lui dà mensilmente un assegno di mantenimento per la moglie 500 euro e per il figlio 1000 euro inoltre a lei è rimasta la casa (nonostante il loro matrimonio sia durato meno di 2 anni). A settembre avremo il nostro bambino (non legittimo) perchè non ha intenzione di sposarsi a causa delle difficoltà che ha avuto con il primo matrimonio. Mi chiedo che diritti potrà avere mio figlio a confronto dell’altro e che diritti avrei io nel caso di morte (speriamo mai) del mio compagno. Premetto che la casa dove abitiamo è della sorella alla quale paga un affitto e io partecipo a tutte le spese.
Tuo figlio, che sarà vostro figlio naturale (“non legittimo” è una definizione che a me non piace molto, ricorda molto la vecchia espressione “illegittimo”), avrà più o meno gli stessi diritti del suo fratello consanguineo, cioè dell’altro figlio del tuo attuale compagno. Da questo punto di vista, la posizione dei figli naturali e di quelli legittimi è stata pressoché interamente parificata. Sono rimaste alcune differenze residue, di minor importanza, di cui parlo più diffusamente nella mia Guida alla separazione e al divorzio, alla cui consultazione ti rimando nel caso tu volessi appunto approfondire il discorso. C’è comunque un progetto di legge, di cui abbiamo parlato nel blog (puoi cercarlo dalla pagina cerca.solignani.it) di iniziativa del senatore Giovanardi per arrivare ad una parificazione pressoché totale.
Per quanto riguarda la tua posizione, invece, tu, come convivente, non hai nessun diritto successorio nei confronti del tuo compagno nel caso in cui lo stesso dovesse venire meno. Questo deriva dalla natura della convivenza, che è una unione libera, a differenza del matrimonio, che ognuna delle parti può interrompere in qualsiasi momento.
Capisco lo stato d’animo del tuo compagno, ma se questi timori lo devono condurre a tutelare di più chi glieli ha determinati e non la persona con cui attualmente sta facendo famiglia, probabilmente dovrebbe riflettere un po’.