dopo la separazione l’avvocato della mia ex moglie mi ha telefonato per ben tre volte in una mattianata per assecondare un capriccio della sua cliente, minacciando che avrebbe scritto e riscritto raccomandate e testuali parole ripetendo più volte “FORSE LEI NON HA CAPITO”rivolgendosi a me con tono minaccioso. Ho riferito al mio avvocato che però tende sempre a lasciar correre. Vi chiedo gentilmente se tutto questo è corretto e se posso denunciare o querelare questo avvocato.
Personalmente, non lo ritengo un comportamento né corretto né professionale. In 15 anni di lavoro come avvocato, non ho mai telefonato ad una controparte; nonostante abbia ricevuto diverse richieste in tal senso, mi sono sempre rifiutato per motivi deontologici e di mio metodo di lavoro, direi anche di etica personale.
La cosa è già scorretta di per sè, ma lo diventa ancora di più se la controparte è assistita da un legale, che il legale avversario ha l’obbligo di non “scavalcare” mai e con il quale ha l’obbligo di corrispondere. Se una persona, infatti, incarica un legale, significa anche che non vuole essere interpellato direttamente dall’avvocato avversario: non vuole insomma ricevere direttamente lettere, che dovranno essere recapitate presso lo studio del suo legale e da questo in prima battuta analizzate, nè, tantomeno, telefonate.
Proprio un mese fa ho fatto personalmente un esposto ad un legale che si è permesso di mandare una raccomandata per recupero di spese straordinarie direttamente al mio cliente, di cui ero e sono difensore costituito in giudizio.
A me dunque non pare corretto. Per il penale non saprei, ma a livello deontologico credo che la violazione ci sia, ma la giurisprudenza degli ordini sul punto è molto oscillante.