Categorie
diritto

posso ottenere un allargamento della servitù di passaggio se il mio terreno viene chiuso

Nel novembre 1990 ho acquistato un appezzamento di terreno (parte di altro ampio terreno agricolo) circa 1400 m da un unico proprietario dove io ho un frutteto, un bel pollaio, rimessa per la legna, garage, orto , pozzo ecc… dal quale dopo circa 13 anni un mio amico ha acquistato tutto il rimanente che poco dopo è divenuto edificabile, solo il suo. Dato che a suo tempo non vi era strada di accesso fissa ma dove abbisognava, ora che per merito del fatto della trasformazione in lotti del terreno reso edificabile (del mio vicino che tra l’altro mi circonda) io non ho più accesso al mio terreno con nessun mezzo se non a piedi poichè tra il mio e il suo passa un vecchissimo viottolo della larghezza di un metro e trenta e poco più (egli dice che basta e avanza) il comune oltre che ignorare l’ opposizione fatta al suo progetto regolarmente accettato, se ne è lavato le mani. C’è una soluzione? A me favorevole?

È un caso abbastanza classico, di cui abbiamo già parlato diverse volte nel blog, tra i vari articoli ti rimanderei a questo che mi pare forse il più completo. Il discorso dell’allargamento è analogo a quello del passaggio, in fondo sono due gradi dello stesso fenomeno.

Qui aggiungo che il Comune c’entra fino ad un certo punto. Da un lato è vero che nel momento in cui urbanizza un’area, cosa che appunto è avvenuta con la prevista edificabilità della zona adiacente, l’ente comunale dovrebbe preoccuparsi della gestione della circolazione di tutto il comparto, quindi accessi, recessi, entrate, uscite, posteggi e tutto quanto inerente alla miglior fruizione della zona da parte sia della generalità del pubblico che dei singoli privati proprietari.

Ma è un obbligo generico e che comunque difficilmente un singolo cittadino può indurre il Comune ad ottemperare. Direi, in conclusione, che l’approccio migliore alla soluzione della tua questione sia quello civilistico, anche se naturalmente si può tenere aperto anche l’altro «canale» di azione presso l’ente comunale, eventualmente nel tuo caso la diffida iniziale potresti valutare di mandarla sia al confinante interessato che all’ente territoriale.

Ti è piaciuto il post? Usa qualche secondo per supportare Tiziano Solignani su Patreon!
Become a patron at Patreon!

Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

Tu che cosa ne pensi?

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: