Da pochissimo mia sorella si è lasciata con il suo convivente e vive nella casa con mutuo comune e casa cointestata. Si sta pagando da mesi il mutuo e tutte le spese dell’abitazione come da accordi verbali lei vive li e lui dai suoi genitori. Ora, come da sempre il suo ex, si intrufola in casa quando vuole, giorno e notte, a volte anche facendo avance molto esplicite e pesanti… Oggi ha deciso di ripagare il mutuo, premesso che lui “pare non lavori ad oggi” ma vuole convivere…capite bene che la cosa è improponibile. Prima di passare dalle forze dell’ordine, per la parte di molestie, legalmente si può impedire l’accesso a tale abitazione? Aggiungo che fruga anche tra le sue cose, oltre a minacciarla verbalmente.
Cambiare la serratura è un problema un po’ delicato, specialmente nel caso di fine convivenza dove il rapporto non è ufficializzato in un matrimonio su cui si possono esperire le procedure di separazione. La cosa migliore sarebbe presentare ricorso al Tribunale dei minorenni, mandare una diffida o lettera in cui si intima all’ex convivente che si va a cambiare la serratura di accesso, chiedendogli di non entrare più visto che non ha più la detenzione o il possesso della casa familiare.
Più in generale, occorre notare che in caso di fine convivenza non ci sono solo questi problemi, che, essendo contingenti, spiacevoli e urgenti, spesso catturano e assorbono tutta l’attenzione, ma c’è la necessità di definire un progetto globale di «vita dopo la disgregazione della famiglia», specialmente considerando che c’è un bambino ancora molto piccolo.
Ovviamente, contro queste «intrusioni» si può valutare anche la denuncia penale, ma io consiglierei invece, almeno al momento, e se la situazione ovviamente lo consente, di provare qualche seduta di mediazione familiare, che può essere un toccasana sia per i problemi del momento sia nell’ottica sopra accennata di raggiungere un minimo di collaborazione tra i genitori, che appunto pur avendo smesso di essere coppia dovranno invece continuare a essere genitori per almeno altri venti anni (una circostanza su cui entrambi devono ben riflettere).