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quando non vengono forniti guanti idonei al lavoratore con dita palmate

Sono un dipendente di un’azienda che gestisce servizi pubblici per conto di molteplici comuni. Ho 2 dita della mano sinistra palmate e il “medico del lavoro ” mi ha espressamente dichiarato idoneo con prescrizione di guanti idonei alle mansioni che svolgo. Le mansioni che svolgo da circa 8 anni comportano rischio biologico e dall’inizio non sono mai stato dotato di guanti idonei. Prima svolgevo mansione di “manutentore fognature” e a mano nuda venivo spesso a contatto con liquami di fognatura. Ora da circa due mesi sono stato trasferito al depuratore di acque reflue con mansione di “gestione depuratore”, i liquami di fognatura sono all’ordine del giorno e mi sono stati consegnati guanti complessi e privi di contrassegni che indichino protezione biologica ed inoltre su mia insistente richiesta mi è stata fornita una certificazione dei suddetti guanti non pertinente al vero inducendomi a credere di essere protetto ed invece non lo sono. Tutto quanto descritto contornato da molteplici vessazioni si è svolto con un fare del tipo punitivo nei miei confronti a causa della mia insistenza per promuovere la sicurezza sul lavoro appresa dai corsi di formazione. Soffro molto questa situazione e preoccupato di incorrere in qualche grave malattia vorrei un vostro parere su una possibile rivalsa legale per punire i dirigenti dell’azienda in cui lavoro in merito alla loro indifferenza e male interpretazione delle mie legittime ed insistenti richieste di guanti idonei.

Per quanto riguarda i guanti, occorrerebbe esaminare, o far esaminare da un esperto del settore, la certificazione che ti è stata consegnata per vedere qual’è la sua validità e la sua portata. Tu dici solo che non sarebbe «pertinente al vero», ma non si capisce bene: cos’hanno fatto un vero e proprio falso? O è una certificazione relativa ad ambiti diversi da quello biologico e che pertanto non ha rilevanza? Sono discorsi ben diversi, se vuoi tutelarti devi essere preciso innanzitutto nella descrizione del tuo caso.

Per ciò che concerne, invece, le vessazioni, è in teoria certamente illegittimo perpetrarle ai danni di un lavoratore, ancora meno simpatiche se fatte come rappresaglia verso chi si è attivato per migliorare le condizioni di sicurezza del lavoro. Anche qui, però, devi essere più preciso, perché il termine «vessazioni» è troppo generico e comprende semplici comportamenti o fatti sgraditi al lavoratore, ma che rientrano nei suoi doveri e nelle sue mansioni, sia il vero e proprio mobbing.

In ogni caso, se non hai ricevuto nessun danno, ma siamo solo a livello di preoccupazione, non puoi chiedere nessun risarcimento all’azienda. Allo stato, puoi solo valutare di fare una diffida in cui con estrema precisione chiedi l’adozione delle misure a tuo giudizio necessarie per la sicurezza o comunque previste dalla legge.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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