Un anno fa ho stipulato un contratto di mutuo e compravendita per l’acquistato di una casa con la mia ragazza al 50 %. La nostra convivenza è andata bene fino a pochi giorni fa, fino a quando ci siamo resi conto che la relazione non poteva continuare per varie problematiche. La mia domanda è la seguente: Vista la comproprietà al 50 % dell’immobile, vorrei sapere se all’interno dell’abitazione vi potrebbe accedere chiunque, anche se uno dei due proprietari è contrario. In questo caso, il proprietario che non è d’accordo a far entrare in casa una terza persona a lui non gradita, ha il diritto di vietare l’accesso a quest’ultima?
Come spesso succede, non ci sono regole precise al riguardo. Si tratta di una normale situazione di comunione tra «estranei», visto che il vincolo affettivo tra di voi è venuto meno, come potrebbe essere quella in cui ci potremmo trovare io e te se acquistassimo una casa insieme.
Al riguardo, il codice civile si limita a dire che ognuno dei partecipanti può fare uso della cosa comune purchè non impedisca l’uso contemporaneo da parte degli altri. Con riguardo all’ingresso di altre persone, quindi, bisogna vedere se la presenza di terzi è tale da renderti impossibile fruire dell’abitazione di cui sei comproprietario o meno, naturalmente il discorso è diverso a seconda che si tratti di semplici visite o frequentazioni, da un lato, o di un vero e proprio alloggio dall’altro, analogamente a quanto avviene, ad esempio, nel caso di un parcheggio condominiale, dove ognuno può posteggiare la propria auto temporaneamente ma che non può occupare permanentemente.
2 risposte su “come gestire la casa in comune quando i conviventi non vanno più d’accordo”
E se uno fa come Ulisse e l’Ombra che segue l’ospite ovunque si sieda o stazioni in silenzio e senza commenti,è vietato?Una proprietà indivisa quantifica la quota ma non la qualifica perciò ognuno dei due può stare ovunque gli piaccia purchè non impedisca all’altro di fare la stessa cosa.In questo modo si dovrebbe arrivare a un compromesso che porti poi ad una soluzione condivisa!…..No?!…
Credo sarebbe un atto di emulazione, vietato dal codice civile, se ho capito bene cosa intendi.