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diritto

siamo avvocati, non siamo indovini…

In merito al nuovo articolo 3 comma 8 e 9 d.l. 23/2011,sono in affitto da 11 anni cioe’ 4+4,e nuovo contratto di 4 anni.Il proprietario di casa ad Agosto dice che la casa gli serve per fare un’attivita’ commerciale.Da premettere che non erano questi i patti,infatti io l’ho ristruttrata a mie spese interamente.Io cerco di capire e vedo sempre piu’ il suo atteggiamento ostile e strano nei miei confronti e tutelandomi gli chiedo in forma scritta le ricevute d’affitto,premetto che gia’ da anni le ho chieste a voce ma senza esito.Dopo l’ennesimo rifiuto gli ho fatto il pagamento dell’affitto con vaglia postale.Premetto che ho un contratto registrato da 200 euro al mese e ne pago in contanti 350 euro al mese.Il vaglia dalle poste poste, me l’ha rispedito a casa,contestando la modalita’ del pagamento…e non mi ha contestato l’importo! In seguito,ci siamo chiariti e ho continuato a pagare in contanti nelle mani della proprietaria,ma con testimoni in presenza.A inizio Gennaio mi vedo recapitare una racc. dal suo avvocato che mi intimava di essere moroso dal Giugno 2011,per l’importo di 350 euro mensili…per un totale di 2800 euro dandosi la zappa sui piedi !! Ha ammesso il vero importo che ho sempre pagato.A seguito mi notificarono la prima udienza per il 28 Marzo e decisi di denunciare il tutto all’agenzia dell’entrate avvalendomi della nuova procedura in merito,mi hanno registrato un nuovo contratto dal 27 Febbraio per 50,19 euro al mese. Secondo Lei come andrà a finire?

Questa è una domanda a cui non posso rispondere, purtroppo. Come dice il titolo, noi siamo solo giuristi, non siamo indovini. Possiamo leggere la legge, se mi perdoni il giorno di parole, e aiutare gli utenti a leggerla insieme a noi, dal momento che non è sempre cosa facile, ma non possiamo assolutamente sapere per certo come la penserà il giudice che si occuperà del caso e che potrebbe avere una sua interpretazione. L’unica cosa che posso dirti è che la cosa mi sembra che sia stata ben gestita da parte tua e che dovrebbero esserci i presupposti per una pronuncia a tuo favore, ma le particolarità del caso concreto possono essere molto importanti e comunque per quanto sopra anche se le conoscessi non sarei in grado, come non lo sarebbe nessuno, di avere certezze al riguardo.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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