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se mia moglie mi mette in casa mia madre io posso metterci mia zia?

Ho perso il lavoro da diverso tempo riuscendo comunque a mantenere la famiglia sino a 15 giorni fa. Ho due figli di cui uno abita con me. Di recente, dopo che subisco tante umiliazioni e vessazioni da parte di mia moglie, lei (mia moglie) si è portata dentro casa (entrambi proprietari) sua madre con la scusa che la suocera assicura da mangiare alla figlia ed al nipote. Ovviamente estromettendomi da tutto (anche dal pranzo e dalla cena). Posso chiedere il pagamento di un fitto a mia suocera del tipo previsto dalle tariffe Bed & Breakfast (che mi consentirebbe l’acquisto dei viveri per me) ? Ovvero, per par condicio posso pretendere di fare la stessa cosa con una mia zia che vive da sola? magari a mesi e/o 15 giorni alternando la presenza di mia suocera e la presenza di mia zia. In caso contrario sarei destinato a morire di fame. Posso eventualmente ricorrere al giudice di pace? Preciso che tra me e mia moglie ancora non c’è separazione.

Tua suocera è ospitata da tua moglie, che è comproprietaria e composseditrice della casa familiare, in forza di un rapporto di solidarietà parentale e, a quanto ho capito, aiuto reciproco, quindi non è dal punto di vista dell’eventuale richiesta di canoni alla stessa che tu puoi affrontare il problema.

In realtà, prendendo una decisione come quella, tua moglie a mio giudizio ha violato i doveri di collaborazione derivanti dal matrimonio, tra cui spicca quello di collaborazione nell’interesse della famiglia e di determinazione del menage e della vita familiare, il cui esercizio armonioso è tanto più importante quando c’è ancora un figlio che abita in casa. Per questo motivo, tu potresti chiedere la separazione, ma ovviamente devi valutare la situazione nel suo complesso. Introducendo in casa tua zia, chiaramente, commettersi una violazione analoga a quella realizzata da tua moglie, senza che la stessa possa essere ritenuta legittimata dal precedente relativo a tua suocera, dal momento che rimane la regola per cui qualsiasi decisione del genere deve essere concordata tra i coniugi.

Il giudice di pace non c’entra nulla, non si occupa di materia familiare che è riservata al tribunale. Credo che la cosa migliore sia rivolgerti ad un mediatore familiare per vedere se è possibile riprendere un dialogo e un minimo di funzionamento del menage familiare ovvero, al contrario, per prendere atto dell’impossibilità di ciò e decidere poi di conseguenza.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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