Avendo un’attività di pizzeria dove le conformità non mi sono state date perchè la caldaia non è a norma,in quanto ha più di 20 anni, mi sono sostituita come clausola del contratto al proprietario,incaricando io stessa un termotecnico, nel frattempo mi arriva lo sfratto di morosità, il 16 di luglio 2013 hanno convalidato lo sfratto lo stesso senza tenere conto della clausola contrattuale, rinviando l’uscita dai locali per il 30 di settembre 2013 e un ulteriore udienza per il 14 di febbraio 2014, dove avverrà la discussione, vi chiedo, avendo una trattativa in corso per la vendita dell’attività, se accetto la proposta a cosa vado incontro,e se devo uscire il 30 settembre o mi danno del tempo, e quanto.
Intanto, per vedere quanto spazio c’è ancora per negoziare, bisogna capire se lo sfratto che ti hanno intimato è legittimo o meno. Per fare questo, bisognerebbe capire come è stata gestita, anche documentalmente, la fase in cui non hai pagato il canone: ad esempio, e tanto per cominciare, hai mandato una raccomandata alla proprietà in cui dicevi che non avresti provveduto al pagamento in quanto intendevi compensare questo debito con il credito per la sistemazione della caldaia? Ancor prima, bisognerebbe verificare se il tuo potere sostitutivo è stato esercitato in modo corretto o, al contrario, contestabile dal proprietario: anche in quella occasione era necessaria una raccomandata allo stesso per metterlo in grado di intervenire.
Una volta fatti questi accertamenti, poi, è evidente che si tratta di una situazione complessa, in cui, oltre allo sfratto già intimato, ci sono da gestire i rapporti con l’acquirente dell’azienda, per cui mi pare abbastanza sconsigliabile che tu agisca senza farti seguire da un professionista. I contenuti di una negoziazione infatti sono ben poco predeterminabili, occorre valutare volta per volta e a seconda dell’evolversi della situazione, con un occhio al diritto e un altro agli aspetti creativi della vicenda.