vorrei esporvi un problema inerente una separazione per adesso consensuale e l’assegnazione della casa coniugale. Coniugata nel 2001 , nel 2004 abbiamo deciso di comprare casa, contraendo mutuo ipotecario per 25 anni. Io faccio un part time e l’ ex coniuge un full time . Il mio ex ha ereditato al decesso di suo padre dei debiti, ancora insoluti,( prima di contrarre matrimonio e mutuo ) quindi si è deciso per tutelare l’immobile che sia il muto ipotecario ( con garante i miei genitori ) che l’intestazione della casa sarebbe stato solo a mio nome. Le rate venivano canalizzate, cosi come entrambi gli stipendi, su un conto corrente cointestato.
In gennaio 2013, per “colpa” del marito c’è stata sentenza di separazione; e l’assegnazione della casa coniugale , già di mia esclusiva proprietà, a me e a nostro figlio minore.
Adesso lui mi chiede parte dei soldi della casa. Ha diritto a nulla?
Nel vostro caso, avete parzialmente simulato la compravendita iniziale, non facendo comparire tuo marito per non esporre la casa al pignoramento da parte dei creditori, ma egli è in realtà, come tu stessa riconosci, parte del contratto, quindi, a voler essere onesti, lui sarebbe titolare di metà della casa.
Ora, paragonare questa situazione, molto confusa e in cui i documenti formati non corrispondono allo stato di fatto e di diritto attuale, a quella in cui la casa, effettivamente intestata ad entrambi, viene assegnata ad uno solo diventa molto difficile a livello pratico.
La soluzione migliore, sia per convenienza, che per praticità e onestà, è sicuramente di tipo negoziale. Potresti ad esempio valutare di liquidargli una somma pari a quello che lui ha investito nell’immobile meno uno «sconto» da parametrare a tutte le altre circostanze di fatto. Raggiungendo un accordo, si potrebbe anche firmare una transazione per iscritto che metterebbe la casa al sicuro da eventuali future rivendicazioni.