il mio legale in seguito ad uno sfratto per morosità di spese condominiali, si è presentato alla prima udienza consigliandomi di pagare nonostante le quote imputatemi erano maggiori di quelli che dovevo dare e per farla breve dopo aver chiesto il temine di grazia per saldare il tutto, un giorno mi vedo recapitare a casa il precetto dove veniva comunicato che lo sfratto era stato convalidato per euro 263,00. Io premetto che prima dell’udienza avevo consegnato al mio avvocato l’assegno con il saldo di quello che dovevo ma scopro solo successivamente che l’avvocato non si era presentato in udienza e che la controparte reclamava altri soldi per importi che non mi erano stati comunicati.
Da lì, in assenza del mio legale ed anche la mia perché mi consigliò di non andarci perché avevo pagato
tutto, la convalida di sfratto.
Faccio presente che l’avvocato fa parte di un associazione di sindacati a tutela degli inquilini.
La mia domanda cosa posso fare nei confronti dell’avvocato?
I presupposti di responsabilità potrebbero esserci, dal momento che se tu gli hai consegnato l’assegno dell’importo esatto previsto dal provvedimento del giudice e lui non l’ha portato, si ha appunto una colpa difficilmente giustificabile.
Però, per poter dire con certezza che puoi procedere nei confronti del legale per sua responsabilità professionale, occorrerebbe esaminare quale documentazione tu abbia dell’intera vicenda e, in particolare, se risulta da qualcosa (lettera di consegna, testimoni, ecc.) che tu abbia consegnato l’assegno in questione al legale.
Certo che uno sfratto convalidato per una somma così bassa suscita in effetti qualche sospetto, però io sono sempre dell’idea che per aprire una vertenza, specialmente di tipo particolare come sarebbe questa, occorre avere basi il più possibile solide.