Nel 2001 ho acquistato un appartamento con terrazzo; il muretto divisorio era dotato di una piccola uscita a livello pavimento che consentiva di convogliare le acque piovane verso uno scarico posto nel terrazzo confinante. In seguito ho appreso che anche le acque di scarico della mia cucina confluivano (interrate) in quello stesso scarico che, tra l’altro, raccoglie le acque di scolo dei balconi sovrastanti, dotati ab origine di appositi ugelli. Ho altresì appreso che le situazioni che riguardano la mia proprietà derivano da lavori svolti nel 1995 (dai precedenti proprietari) con l’acquiescenza dei vicini, come peraltro dagli stessi più volte riconosciuto informalmente. Con questi presupposti, è possibile che, oggi, il vicino abbia titolo per richiedermi di rimuovere lo scarico e tappare il foro nel muretto divisorio ?
È impossibile anche solo capire casi come questo senza vedere alcune fotografie, disegni, progetti dei luoghi.
In generale, si può dire che potrebbe essersi verificato l’acquisto di una servitù di scolo, sia tramite usucapione che in altri modi ad esempio se parliamo di un condominio potrebbe esserci un fenomeno di acquisto per destinazione del padre di famiglia, che si ha appunto quando tra più immobili appartenenti in origine ad un medesimo proprietario (nel nostro caso: il costruttore) viene stabilito un rapporto di servizio (la funzionalità di scolo) che poi permane anche dopo che questi immobili viene venduti e vanno ad appartenere a diversi proprietari.
Se il tuo vicino formalizza questa richiesta, ti consiglio comunque, per la complessità della materia, di assumere un avvocato per confezionare una risposta adeguata, previa verifica della esatta conformazione dei luoghi.