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Come posso richiedere un aumento del mantenimento al padre di mia figlia?

siccome mi sono lasciata ben 8 anni fa con il padre di mia figlia, siamo stati in tribunale per l’affidamento e il mantenimento, cifra pattuita che vedo al quanto molto scarsa di 250 euro al mese, che dovrebbe comprendere diverse spese, alimenti , vestiario, ecc… bene io nel corso di quuesti anni la bambina l’ho dovuta portare sia all’asilo statale che quello privato in quanto lavoravo tutto il giorno e non avevo chi me la teneva durante la mia assenza, poi da circa due anni mi hanno cambiato il contratto da full time a part time di pomeriggio, quindi la bambina frequentando ora la scuola elementare , ho dovuto metterla a tempo pieno, pagandole il trasporto e la mensa, mi è stato riferito che queste spese non sono straordinarie, rientrano nel mantenimento, ma come faccio io con un partime, a mantenere mia figlia con 250 euro al mese compreso di tutto? suo padre ovviamente risulta nulla tenente, come posso fare per richiedere l’aumento del manetnimento?

È un discorso un po’ complicato e che richiede di affrontare diversi profili.

Intanto, per chiedere l’aumento è necessario un procedimento di modifica delle condizioni, per il quale, in generale, ti rimando alla nostra scheda di approfondimento. Serve comunque l’assistenza di un avvocato, se hai un reddito inferiore ad un certo limite puoi chiedere il patrocinio a carico dello Stato.

Prima di depositare un ricorso del genere, devi però valutare bene, con il tuo avvocato, se ce ne possono essere davvero i presupposti, cioè se le tue difficoltà economiche nella gestione di tua figlia, che sono oggettive, sono però anche tali da fondare una richiesta di aumento al padre.

Nello specifico, molte spese tra quelle da te indicate sono di controversa configurabilità, se ordinarie o straordinarie, caso classico quelle di mensa, su cui puoi vedere un precedente articolo di approfondimento pubblicato nel blog, però è anche vero che se le devi sostenere per tua figlia o come ordinarie o come straordinarie.

Un ultimo aspetto da considerare riguarda la condizione economica del padre. Se è nullatenente, allora bisogna valutare bene quelle che possono essere le tue richieste, perché tutto va calibrato alle sostanze anche del padre. Se, invece, si è solo messo in condizione di risultare nullatenente, senza in realtà esserlo, bisogna vedere quali possono essere le tue possibilità di dimostrarlo concretamente.

In conclusione, direi che il tuo caso vada approfondito per bene con l’aiuto di un bravo avvocato, per vedere se e che cosa è possibile fare.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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