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Possibile che per decidere un divorzio giudiziale semplicissimo ci voglia così tanto in Italia?

Sono un ‘italiano residente in Svizzera,ho avuto la separazione consensuale nel gennaio 2009,dopo giusti 3 anni ho fatto domanda di divorzio,che a causa della mia ex è diventato giudiziale.
Non abbiamo figli,lei lavora per un reddito appena inferiore ai 9.000 £.vive con sua madre,ho dimostrato di non riuscire a versare un ass.mensile.Siamo ormai a gennaio 2014,come è possibile che un divorzio a mio parere semplicissimo non sia ancora andato in esecuzione

La giustizia italiana è ridotta in uno stato oggettivamente comatoso, per cui anche per decidere le questioni più semplici occorrono anni, banalmente per il fatto che occorre pur sempre un magistrato che prenda in mano il fascicolo e scriva il provvedimento.

Magari richiede solo un’oretta, ma quando hai migliaia di fascicoli e sei inserito in una situazione di disorganizzazione totale in cui nessuno ti aiuta ma anzi molti ti mettono i bastoni tra le ruote purtroppo anche quell’oretta non è così facile da trovare, anzi.

La colpa di questa situazione è sia della classe politica, che non solo non ha destinato risorse alla giustizia, specialmente quella civile, ma gliene ha sottratte, sia della società italiana, che non è mai stata sensibile a questi temi: nel nostro Paese ci si limita ad incazzarsi terribilmente quando una cosa di giustizia tocca personalmente, ad esempio un vicino o un coniuge ci fa causa, ma quando si parla di leggi in materia, sempre ad esempio, di famiglia, o di riforma del sistema giudiziario, cala il più generale disinteresse, come ha dimostrato il fatto che recentemente vaste fette di popolazione si sono fatte sottrarre il tribunale senza dire assolutamente nulla (solo qualche avvocato ha protestato, ma la gente ha pensato che “ovviamente” lo facesse per mantenere qualche privilegio e così i politici l’hanno fatta franca anche questa volta).

Io spero che il tuo avvocato ti abbia, come onestamente avrei fatto io, bene rappresentato questa situazione quando, per una ragione o per l’altra, la vertenza è stata lasciata scivolare sul versante giudiziale, che è davvero un’eventualità da cercare di scongiurare con tutti i mezzi.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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