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Se ho il patrocinio gratuito il mio avvocato può chiedermi dei soldi dopo la sentenza?

ieri ho saputo dal mio avvocato che abbiamo vinto la causa contro il mio ex datore di lavoro poichè licenziata in stato di gravidanza.
Ora vorrei sapere a quanto ammonta il risarcimento totale, tenuto conte che il giudice ha disposto 15 mensilità per sostituzione reintegro più risarcimento stipendi non pagati, quindi 9 mesi, sulla base dello stipendio lordo di euro 2214 più interessi e rivalutazioni, quanto avrò al netto? come devo fare il calcolo? Inoltre in quanto tempo crede mi arriveranno i soldi?
Altra domanda: ho fatto causa con gratuito patrocinio, il giudice ha disposto che le spese legali sono a carico dell’azienda, per le spese di lite un terzo delle spese legali io e gli altri 2/3 l’azienda?
Ora il mio avvocato mi ha chiesto di pagarlo (senza quantificare) ma con il gratuito patrocinio devo pagarlo? Inoltre gli ho chiesto di quantificarmi la spesa e mi ha risposto che deve fare prima i conteggi del mio risarcimento, è corretto?

I conteggi precisi non te li posso fare io, anche perché sarebbe necessario leggere il dispositivo della sentenza, ma deve comunque farteli il tuo avvocato.

Quello che posso dirti io è che se il processo è stato incardinato con il sistema del gratuito patrocinio, nel senso che tu, prima di iniziarlo, hai presentato la domanda di ammissione e l’organo competente – che in questo caso dovrebbe essere l’ordine degli avvocati – ha accettato la tua domanda concedendoti il beneficio, il tuo avvocato non può chiederti nessun pagamento.

Se lo facesse, oltre a non ingenerare nessun obbligo di pagamento in capo a te, commettere un illecito anche deontologico o disciplinare, per cui potrebbe essere sanzionato dall’ordine degli avvocati cui appartiene.

Piuttosto, il giudice nel dispositivo, se sei stata ammessa al patrocinio, avrebbe dovuto porre la condanna alle spese posta in capo a controparte a favore dello Stato e non tuo. Però c’è da dire che abbastanza spesso i giudici su questo si sbagliano, per cui non vuol dire, c’è solo da fare una istanza di correzione della sentenza.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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