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Mio fratello può escludermi dalla società in nome collettivo in cui siamo soci?

con mio fratello sono socio al 50% di una società snc di autotrasporti, lui e’ il solo titolare della licenza di trasporto su strada. La societa funziona benissimo e non ha nessun problema, ma tra noi due i problemi sono numerosi. mi ha chiesto di voler acquistare la mia quota, io mi sono rifiutato e questo ha complicato i nostri rapporti. Lui vuole chiedere lo scioglimento, ma questa strada e’ incerta,lunga e costosa perchè probabilmente si dovrà affrontare un processo, ho i sospetti che sta studiando qualcos’altro di alternativo e veloce per fregarmi.
A tal proposito le faccio alcune domande:
Puo’ lui chiedermi di voler uscire dalla societa’? Ed essendo lunico titolare della licenza aprirne un’altra e lasciarmi fuori? Evitando Così di chiedere lo scioglimento tramite il giudice che richederebbe molto tempo e’ denaro? Io non ho la licenza e non posso aprirne un’altra, eventualmente come posso difendermi? Oppure come posso continuare a lavorare senza di lui

Nelle società in nome collettivo come la vostra, un socio può essere escluso solo per gravi inadempienze degli obblighi che derivano a lui per effetto della legge o del contratto sociale, cosa che nel tuo caso non mi pare che ci sia, trattandosi solo del fatto che avete vedute diverse sul lavoro e sul modo di svolgerlo, ma nessuno dei due è mai stato inadempiente a quello che c’è da fare, tant’è vero che dici che la società «funziona benissimo».

Rimane il problema per cui la licenza di esercizio è una cosa intestata solo a lui, a questo riguardo bisognerebbe capire se e come è stata conferita nella società, perché da questo dipende sostanzialmente il modo in cui devi affrontare il problema.

Se la licenza non è stata conferita in modo vincolante per la società e i soci, tuo fratello può in qualche modo arrivare alla chiusura della società riaprendone poi un’altra o una impresa individuale utilizzando la sua licenza, viceversa nell’altro caso.

Ti consiglio di rivolgerti ad un avvocato per fargli esaminare il contratto sociale (atto costitutivo) e gli altri documenti che è opportuno vedere del caso per capire come puoi meglio muoverti.

È chiaro che oltre a questo piano di azione dovresti poi cercare di riprendere a comunicare con tuo fratello perché probabilmente alla base di questo problema ci sono tanti malintesi come avviene in situazioni del genere, purtroppo.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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