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Se la banca chiede una fideiussione per sospendermi la rata del mutuo cosa posso fare?

ho un mutuo con una bance per l’acquisto di un immobile per cui ho svolto la mia attività di barbiere per anni. Trovandomi in crisi economica e quindi alla chiusura dell’attività con la consegna della licensa, precisando che nemmeno mia moglie lavora e mi trovo con una bambina di 11 anni. Con tutta la documentazione necessaria in banca chiedo la sospensione per un anno del mutuo, la banca mi fa sapere che i documenti sono in regola quindi è possibile sostendere il mutuo, ma… bisogna la firma del garante che in questo caso è il vecchio propietario.
chiamando il vecchio proprietario e spiegando la situazione la sua risposta è stata negativa. Non vuole mettere la firma per il blocco mutuo.
la banca sollecita piu volte al garante di andare in banca e firmare, ma il garante si rifiuta.
mi trovo nella situazione che già poteva essere bloccato è invece sono scoperto di 3 mesi, per colpa del garante.
come posso fare a risolvere il problema?

A quanto mi risulta, la normativa in vigore per la sospensione del mutuo non dovrebbe richiedere la prestazione di garanzie, per cui bisognerebbe vedere la situazione in dettaglio, per capire se si tratta di una vera e propria pratica di sospensione in base alla disciplina vigente o se si tratterebbe di una sospensione che la banca di sua volontà concederebbe anche senza i presupposti di legge, purché tuttavia vi sia la prestazione di una garanzia.

Nel primo caso, ovviamente, la richiesta di una garanzia sarebbe illegittima, mentre lo sarebbe nel secondo caso.

Naturalmente, il terzo cui si vorrebbe far prestare la garanzia non ha nessun obbligo di darla e può benissimo rifiutarsi.

Ti consiglierei di far vedere la pratica in concreto da un avvocato per capire se ci sono margini di azione.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

2 risposte su “Se la banca chiede una fideiussione per sospendermi la rata del mutuo cosa posso fare?”

Desidero avere delle informazioni riguardante una fornitura di energia elettrica.
Nella precedente abitazione che io vivevo intestato a mio nome, ho una morosità nei confronti dell’energia elettrica quale mercato libero di 1.098,00  € che purtroppo per motivi di fondi non ho potuto onorare. Nell’abitazione che ora abito nel fare il contratto della fornitura elettrica sempre a mio nome, hanno dovuto allacciarmi con un’altro gestore ( enel energia elettrica ). Sarebbe il fornitore che già esisteva in quell’abitazione. A distanza di 7/8 mesi il gestore di cui sono moroso mi ha mandato una lettera dove dice che se entro 10 giorni non pago, dice quanto segue ” in mancanza di un suo riscontro entro nei termini sopra indicati, procederemo al riaddebito dei suddetti importi sulla sua fornitura attiva, avvalendoci della facoltà contrattualmente prevista di promuovere tutte le azioni per il recupero del credito, quali la sospensione e l’eventuale risoluzione del contratto relativo alla sua fornitura attiva sopra indicata. ” La mia domanda è, possono avvalersi di quello che dicono anche se il contratto ha un’altro numero ed è di un’altro gestore?. Le sarei grato se mi potesse dare delle delucidazioni ben precise. Grazie Giuseppe

Io qui posso darti solo qualche spunto, se vuoi delle «delucidazioni ben precise», cioè informazioni giuridiche su cui poter fare affidamento, devi acquistare naturalmente una consulenza, da noi o da un altro avvocato.

Ciò precisato, nel tuo caso può verosimilmente trattarsi di una formula di stile, usata per l’ipotesi in cui il cliente moroso abbia ancora lo stesso fornitore, che viene lasciata per mera inerzia e cioè senza verificare l’esistenza corrente di un contratto al momento dell’invio del sollecito.

Naturalmente, è consigliabile un approccio negoziale al problema.

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