Ho un problema di continue intromissioni nella vita familiare mia e di mia madre ottantenne da parte di 2 sue sorelle che si presentano di prepotenza non invitate a casa di mia madre con lo scopo di mettere zizzania e agitarla.Sono figlia unica e la responsabilità di mia madre (vive con pensione minima)per cure mediche e supporto economico,è totalmente a carico mio anche se non vivo a casa sua.Mia madre è autosufficiente e capace d’intendere e volere.Queste zie l’hanno sempre sfruttata economicamente per tutta la sua vita(quando aveva possibilità economiche)e ora si intromettono con lo scopo di creare disagio a me e con il rischio di farmi perdere il lavoro (con 40 gradi l’hanno convinta a uscire da sola per camminare e ho dovuto prendere permesso al lavoro per recuperarla per un malore conseguente al caldo;le consigliano medicine non prescritte dal suo m edico,ecc).Posso fare una diffida per tutelare me e mia madre?(non voglio nuocere alle zie ma ho necessità di tutelarci)
Sì, certo, anzi credo che probabilmente dovresti farla, e formularla con molta cura ed attenzione, per avere qualcosa di scritto un domani che la cosa venisse portata eventualmente davanti al giudice tutelare ad esempio per la nomina di un amministrazione di sostegno.
In situazioni come queste, dove ci sono contrasti familiare per la gestione di un incapace, non è raro che questo accada.
Naturalmente, puoi provare anche con qualche seduta di mediazione familiare, che sicuramente non farebbe male, ma la diffida intanto conviene mandarla, si può fare anche «morbida» e non aspra, proprio per lasciare spazio ad una possibile mediazione, ma è fondamentale che i contenuti legali del caso ci siano tutti.
2 risposte su “Mi conviene fare una diffida a parenti sulle modalità di gestione di un incapace?”
Dal punto di vista giuridico (con particolare riferimento all’amministrazione di sostegno) ha già detto tutto l’avvocato in maniera precisa ed ineccepibile. Mi permetto solo di sottolineare che talvolta l’effetto di un atto (seppur stragiudiziale) come una diffida potrebbe acuire il conflitto intrafamiliare e/o non essere pienamente o totalmente compreso dal destinatario (soprattutto se si tratta di ottantenne convinta che passeggiare a 40 gradi d’estate faccia bene ad un’anziana signora). Pertanto condivido la massima attenzione sui contenuti, nella consapevolezza che tale attenzione non costituisce garanzia che il messaggio arrivi. Quantomeno agli occhi di un giudice tutelare, se ve ne fosse bisogno, mostra un’indole negoziale e non aggressiva.
Situazioni di questo tipo dal punto di vista sociale, invece, vanno prese in carico globalmente quindi se lo ritieni puoi anche rivolgerti all’Assistente Sociale dell’area anziani in servizio presso il comune di residenza di tua mamma e che tratta spesso questo tipo di problematiche. Potrebbe, se vi sono le condizioni, impostare un lavoro allargato sul nucleo ed aiutarti eventualmente nella comprensione del ruolo di un amministratore di sostegno.
Spero di essere stato utile.
Matteo
(Assistente Sociale)
Sono d’accordissimo con Matteo, che ringrazio e a cui faccio i complimenti si vede che fai il tuo lavoro con passione e competenza.