Vorrei sapere se posso procedere da solo, presso il tribunale competente, a inoltrare una richiesta di modifica della sentenza di separazione consensuale tra me e la mia ex.
La mia Ex mi ha chiesto gli alimenti per la perdita del suo reddito da lavoro dipendente, e io sono d’accordo a erogargli un assegno mensile. Siamo anche d’accordo sull’importo da versargli e sulla durata, che sarà fino al’erogazione della sua pensione.
Posso procedere da solo, come peraltro ho fatto per la separazione consensuale, oppure è previsto per legge che ci sia un avvocato quando ci sarà la sentenza del Giudice?
Purtroppo no, secondo me. Si tratta di materia familiare, riservata alla competenza del tribunale, di tipo indisponibile, quindi avente una sua peculiarità ed importanza, in cui è difficile anche solo ipotizzare che il legislatore abbia lasciato alla parte la facoltà di difendersi da sola.
È però vero che in alcuni tribunali, nonostante una lettera della legge che secondo me è contraria, si ammettono le parti a fare la separazione o il divorzio da soli, ragione per cui li si dovrebbero ammettere anche alla modifica delle condizioni, anche se a mio giudizio la cosa non ha molto senso proprio perché appunto contraria al tenore della legge.
Comunque, puoi sentire al riguardo presso la cancelleria del tribunale competente, chiedendo al funzionario che cosa succederebbe se tu presentassi il tuo ricorso da solo e vedendo che cosa ti risponde.
È comunque un problema pratico, me ne rendo conto bene, nel senso che magari una persona ha diritto ad una riduzione di che so magari 100, 50€ al mese su un assegno di mantenimento e per ottenerla deve spendere 2.000€ di avvocato, che difficilmente gli verranno rimborsate.
Le forme di tutela giudiziaria peraltro solitamente escludono la materia familiare dall’ambito di copertura. L’unico strumento alternativo che si può usare è il patrocinio a spese dello Stato, ma bisogna ovviamente averne i presupposti e trovare un legale disposto a difendere con questo sistema.
Naturalmente, un possibile approccio sempre possibile, anzi auspicabile in materia di familiare, è quello negoziale, che potrebbe portare ad un assetto ancor più condiviso e stabile nel tempo, ma la praticabilità concreta varia sempre a seconda della situazione.