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Equitalia può pignorare casa mia anche se assegnata a mia moglie?

Sono separato legalmente e la casa in cui vive mia moglie è al 50 % anche mia. Io vivo adesso in affitto da un’altra parte. Ho un debito con Equitalia che sto pagando a rate da qualche anno, ma adesso non ce la faccio più a sostenere quelle rate e da qualche mese non sto più pagando. Equitalia ha ipotecato già il 50% mio della casa in cui vive mia moglie. Io vi chiedo adesso: non trattandosi per me di prima casa perché non ci vivo è possibile che il mio 50% finisca all’asta,considerando che in questa casa ci vive mia moglie con i miei figli?

 

Secondo me l’immobile è pignorabile, anche se il provvedimento di assegnazione, se trascritto, dovrebbe essere opponibile ad Equitalia.

Infatti, al primo comma dell’art. 52, il cosiddetto decreto del fare riscrive la prima parte dell’art. 76 del DPR 602/1973 (Disposizioni sulla riscossione delle imposte sul reddito) prevedendo che l’agente della riscossione, nel nostro caso Equitalia appunto, nelle ipotesi di riscossione a mezzo ruolo, non dà corso all’espropriazione se l’unico immobile di proprietà del debitore, con esclusione delle abitazioni di lusso, è adibito ad uso abitativo e lo stesso debitore vi risiede anagraficamente.

Equitalia quindi non può procedere al pignoramento solo ed esclusivamente quando si verificano le seguenti condizioni:

  • il contribuente debitore sia proprietario di un solo bene immobile;
  • detto immobile sia adibito ad uso abitativo e non abbia le caratteristiche di “abitazione di lusso” cui al decreto del Ministro per i lavori pubblici 2 agosto 1969, e comunque non sia classificato nelle categorie catastali A/8 (abitazioni in ville) ed A/9 (Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici);
  • il contribuente abbia la residenza anagrafica nell’unico immobile di sua proprietà.

Nel tuo caso, manca già solo il requisito della residenza anagrafica.

Quindi la pignorabilità direi che ci sia, il punto è vedere se il provvedimento di assegnazione è opponibile ad Equitalia o meno.

La prima cosa da fare è vedere se questo provvedimento di assegnazione è stato trascritto.

Visto quello che c’è in ballo, vi consiglierei di rivolgervi ad un avvocato.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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